LAMEZIA TERME È finita in tribunale, davanti al gup di Lamezia, Rossella Prignani, la vicenda della famiglia Odoardi di Nocera Terinese. Il giudice ha rinviato a giudizio quattro dei cinque indagati ritenendo così fondate le contestazioni a loro carico. Si tratta, nello specifico, dell’imprenditore vinicolo Gregorio Lillo Odoardi, 56 anni e della moglie Barbara Spalletta, 51 anni, insieme a tre funzionari Asp ovvero Giovanni Eugenio Macchione, 60 anni e Angelo Giovanni Romeo 59 anni, accusati di falso. È stato invece prosciolto Giuseppe De Vito, 66 anni. Le accuse nei loro confronti sono di truffa e appropriazione indebita.
Secondo le indagini della Guardia di finanza, partite già dal 2011, l’azienda agricola, tramite documenti falsificati, avrebbe tentato di ottenere contributi pubblici.
In questo processo inoltre si sono costituiti parte civile la madre e i fratelli di Odoardi, assistiti dagli avvocati Chiodo, Parenti e Spinelli, e l’avvocato Reale per conto della liquidatrice (il consorzio agricolo “Scavigno” alla data del procedimento risultava in stato di liquidazione, anche se poi questo procedimento è stato revocato). Il processo è stato rinviato poi all’udienza del 18 febbraio 2020.
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