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Regionali 2020, l’indefinita posizione di Corigliano Rossano

A dieci giorni dalla presentazione delle liste, candidatura certe per Rapani e Graziano. I dubbi di Zagarese, la sfida di Mascaro a Stasi ed i diktat del sindaco

Pubblicato il: 17/12/2019 – 7:00
Regionali 2020, l’indefinita posizione di Corigliano Rossano

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO A dieci giorni dalla presentazione delle liste elettorali per le elezioni regionali del 26 gennaio 2020, il quadro appare ancora indefinito. Mancano alcuni candidati d’area alla presidenza – come nel centrodestra – mentre si rischia già il centrosinistra a due teste. Eppure sotto traccia, la corsa, o meglio, la rincorsa alle candidature è già iniziata, ma contornata da uno strano fenomeno: stare con un piede in due scarpe. «Mi candido ma non so con chi» ascoltato ad ogni latitudine della Piana di Sibari non sembra far presagire qualcosa di buono, perché è evidente l’anteposizione dell’ambizione personale rispetto all’impegno politico “per” il territorio.
Fra le fila degli “indefiniti”, in città, c’è Francesco Madeo, giovane consigliere comunale di minoranza 32enne. È fra quelli che saranno certamente della partita – già preparati i santini – ma senza sapere con quale squadra. «Con chi non lo so», commenta, anche se sarà quasi certamente a sostegno di Occhiuto.
Solo Ernesto Rapani ha una posizione ed un’identità chiara da tempo: si candiderà nelle liste di Fratelli d’Italia. In buona parte chiarita è anche la partecipazione di Giuseppe Graziano. Ci sarà certamente e col centrodestra “istituzionale”. Udc o Lega, a quanto pare, le ipotesi, nel solco centrodestrista tracciato dalla candidatura a sindaco di Corigliano Rossano.
Sembrava, definita, ma col Pd invece, l’assetto di Aldo Zagarese, già vicesindaco di Rossano. Ed invece «in questo scenario d’incertezza è difficile fare un passo avanti, non si intravedono prospettive rispetto a vecchie logiche». Tradotto, l’idea di candidarsi è concreta ma solo se i mille rivoli dem confluiranno verso una posizione univoca. Niente giochi al massacro, dunque.
Sempre a proposito di centrosinistra, difficile appare la candidatura del “corteggiatissimo” Gino Promenzio, mentre l’area cittadina vicina alle posizioni di Mario Oliverio, starebbe tentando di coagulare le forze attorno ad una rappresentanza locale. Si fanno i nomi di Leonardo Trento, già assessore rossanese, di Rosellina Madeo (che non sembra essere molto attirata da una candidatura) e di Stefano Mascaro. Un’ipotesi smentita dall’ex sindaco che comunque provoca Flavio Stasi. «Dimostri quanto vale politicamente – dice Mascaro al Corriere – perché da sindaco eletto col 74% dei consensi non può certamente stare alla finestra. È bene che non sciupi la possibilità di poter catalizzare la sua forza elettorale su un nome forte da eleggere in consiglio regionale. Perché con la politica regionale si incontrerà e si scontrerà e dovrà averci a che fare, non può rimanere nell’ombra. Aspettiamo una sua indicazione e se non lo farà probabilmente ha capito che come politico vale meno. Se la città non riuscirà ad esprimere almeno un rappresentante vorrà dire che siamo sulla strada sbagliata».
La sfida di Stefano Mascaro – che per come afferma non si candiderà – all’“acerrimo nemico”, dunque, è lanciata. Nelle scorse settimane proprio dall’area politica vicina alle posizioni di Stasi, la candidatura del consigliere di maggioranza Domenico Rotondo sembrava molto più che un’ipotesi.
“Nuove” dall’agone politico cittadino, invece, riferiscono che il sindaco abbia imposto un diktat ai suoi: nessuna candidatura. Insomma, Stasi avrà già deciso di deporre le “armi”? (l.latella@corrierecal.it)
 

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