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Il vescovo di Rossano: «A Natale mitezza e umiltà contro la prepotenza»

CORIGLIANO ROSSANO «I tempi che viviamo non sono semplici, imbarbariti da arroganza e prepotenza, da falsità e pregiudizi, divengono spazio sempre più asfittico per relazioni luminose e possibilità…

Pubblicato il: 21/12/2019 – 13:55
Il vescovo di Rossano: «A Natale mitezza e umiltà contro la prepotenza»

CORIGLIANO ROSSANO «I tempi che viviamo non sono semplici, imbarbariti da arroganza e prepotenza, da falsità e pregiudizi, divengono spazio sempre più asfittico per relazioni luminose e possibilità di crescita comunitaria». Lo scrive l’arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Giuseppe Satriano nel suo messaggio per il Natale, auspicando che mitezza ed umiltà, rappresentati nel presepe dalla presenza del bue e l’asinello.
«Pensiamo – afferma il presule – di poter progettare la vita a partire da noi stessi, eliminando l’altro e non lasciando opportunità a chi si pone dinanzi a noi con la sua diversità e la sua alterità. Razzismo e violenza affiorano con sempre maggiore virulenza anche nelle nostre contrade. Corruzione e abusivismo ad ogni livello esprimono la miseria in cui viviamo. Le stesse dimensioni del vivere sociale come la comunicazione, la politica, il mondo educativo sono impregnate dall’adagio pericoloso e seducente del ‘Tutto intorno a te’. Tutto può essere plasmato intorno al proprio orgoglio, al proprio desiderio sfrenato di emergere, di affermarsi, sfornando uomini e donne capaci solo di interpretare la realtà attraverso un selfie, per cui la realtà assume senso e significato solo se ci siamo noi dentro, con la nostra sete di visibilità».
«La mitezza e l’umiltà, come la povertà – afferma mons. Satriano – sono una disposizione interiore che, se è autentica, trasforma il comportamento personale e la vita sociale. Si tratta della rinuncia ad ogni diritto, quando esso riguarda soltanto se stessi. È un atteggiamento del cuore che ama poiché l’amore non ha diritti, e se ne ha vi rinuncia. Mitezza e umilità sono atteggiamenti del cuore e non della volontà, possibili solo attraverso percorsi educativi vissuti alla scuola di Gesù, il vero mite e umile di cuore. Il mite e l’umile sanno costruire relazioni nuove, cariche di misericordia, capaci di riconciliazione, libere da quell’aggressività che, sin dalle origini, ha sempre contraddistinto il cammino dell’uomo. Vivere la mitezza e vivere l’umiltà non è questione di passività o debolezza, bensì è forza che sposa una tenerezza risoluta, per dirimere e affrontare ogni cosa».

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