di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO «Vogliamo una terra semplicemente normale, in cui si possa studiare, curarsi e lavorare, nulla di speciale». Le parole del deputato di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro hanno toccato il cuore della gente, con un discorso accorato durante la reunion del centrodestra organizzata da Ernesto Rapani a Corigliano Rossano. L’attuale coordinatore regionale del partito della Meloni – che tornerà in Calabria il 10 gennaio – subentrato proprio al “padrone di casa” per la candidatura al rinnovo del consiglio regionale, ha poi ricordato ai presenti quanto sia difficile «essere calabresi», ma laboriosi. «A Roma – ha spiegato la Ferro nell’evidenziare il suo percorso politico nel centrodestra – siamo costretti a dover impegnare il doppio delle nostre energie semplicemente perché siamo calabresi. Noi non vogliamo il reddito di cittadinanza ma i cantieri aperti per le infrastrutture che necessitano ai territori, vogliamo una sanità che funzioni anche numericamente e poter sostenere le imprese e quindi il mercato del lavoro». Il deputato di Fratelli d’Italia ha concluso ricordando di non essere di certo «il nuovo che avanza» ma un politico con una grande esperienza maturata da mettere al servizio della Calabria. «Non siamo volti nuovi, ma amministratori esperti e capaci di governare», ha concluso prima di paragonare la Calabria ad «una crisalide che spiccherà il volo come una splendida farfalla grazie all’impegno politico di Fdi».
Ernesto Rapani ha poi parlato di programmi e rammentato molte delle lotte fatte col partito sin dal 2013 a difesa del nord-est calabrese (dalle grandi questioni come la sanità, il «fantomatico» ospedale della Sibaritide, le infrastrutture, il diritto alla mobilità e l’Enel), «che adesso dovremmo essere bravi – ha detto –a trasformare in azioni di governo». Il summit del centrodestra locale si è concluso con il deputato e coordinatore regionale del partito, Wanda Ferro, a dare il benvenuto in Fratelli d’Italia al movimento politico “Patto sociale”. Dopo anni di diatribe interne ed una diaspora che sostanzialmente spazzato via il centrodestra locale dopo quattro lustri di governo cittadino, in prima fila c’era anche Giuseppe Caputo, già sindaco e consigliere regionale, padre putativo politico di Ernesto Rapani con il quale si erano incrinati i rapporti dopo le elezioni amministrative del 2011. Ieri sera è arrivata l’ufficialità del suo ingresso in Fratelli d’Italia e di tutto il movimento “Patto sociale”, fondato da Caputo, negli anni scorsi, insieme all’ex sindaco Orazio Longo e Mario Smurra. Ma c’erano anche Giovanni Dima, dirigente di Fdi, e un altro ex sindaco, Giuseppe Antoniotti. Le parole al miele di Wanda Ferro «per due colonne della destra come Caputo e Dima» hanno chiuso una serata amarcord dal sapore antico, flash e pacche sulle spalle. (l.latella@corrierecal.it)
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