di Gaetano Megna
CROTONE Scoppia un nuovo scandalo per la gestione delle strutture sportive di proprietà del Comune di Crotone. Nemmeno gli affidatari del Palamilone hanno mai pagato una bolletta per l’erogazione dei servizi (luce, acqua e altro). Questa volta la Procura della Repubblica non c’entra, perché la scoperta è avvenuta per caso. Nei giorni scorsi la Curia arcivescovile ha chiesto di potere usufruire del Palamione per la celebrazione dell’insediamento di monsignor Angelo Raffaele Panzetta, nuovo vescovo della diocesi pitagorica. Il commissario prefettizio, Tiziana Costantino, prima di procedere, ha voluto capire a chi era stata affidata la gestione della struttura. Nelle carte del Comune non risultavano contratti di fitto o altri documenti, che potessero dimostrare la regolarità dell’attività.
Gli unici documenti esistenti erano, infatti, una lettera con la quale l’assessore con delega alla Sport del 2012 (giunta guidata da Peppino Vallone) assegnava in gestione la struttura e una successiva presa visione del dirigente del settore Lavori pubblici dell’epoca. Beneficiario della scelta il “Consorzio momenti di gloria”. Nella procedura di assegnazione la norma non era stata rispettata, perché prevede che l’assegnazione di un bene del Comune debba passare attraverso un bando pubblico, aperto alla partecipazione di tutte le società interessate. Così come era successo per la gestione della piscina olimpica, quindi, anche per il Palamilone le bollette di luce, acqua e altro sono state pagate dal Comune. Dal 2012 ad oggi l’ente si è fatto carico di una spesa di circa 300mila euro. Una cifra rilevante pagata dai contribuenti, che si aggiunge alla somma di oltre un milione di euro sborsata per fare fronte al pagamento dei servizi della piscina olimpica su cui indaga la Procura di Crotone. È stata questa indagine a provocare il terremoto che ha spinto Ugo Pugliese a dimettersi dalla carica di sindaco. A questo punto il commissario Costantino ha chiamato il comandante dei vigili urbani, Antonio Cogliandro, e gli ha chiesto di svolgere un’indagine a tappeto su tutte le strutture sportive di proprietà dell’ente. Non ci sarebbe da meravigliarsi se dovesse venire fuori che anche altre strutture del Comune siano state gestite scaricando i costi sui contribuenti.
Il commissario ha deciso di togliere il coperchio su tutto e stamattina ha formalmente deciso di procedere all’annullamento dell’assegnazione della gestione del Palamilone. Ci sarà anche per il Palamilone un nuovo bando per individuare un nuovo gestore. (redazione@corrierecal.it)
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