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RINASCITA | Indagini sulle infiltrazioni dei clan nella Vibonese Calcio. La replica: «Noi estranei»

I pm della Dda di Catanzaro si concentrano sul ruolo del costruttore Francesco Patania nella società e sulla gestione del bar all’interno dello stadio

Pubblicato il: 08/01/2020 – 12:17
RINASCITA | Indagini sulle infiltrazioni dei clan nella Vibonese Calcio. La replica: «Noi estranei»

VIBO VALENTIA La Dda di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta “Rinascita-Scott” sui clan Mancuso e Lo Bianco, ha aperto un filone di indagine anche «sull’infiltrazione del locale di ‘ndrangheta di Vibo nella società calcistica U.S. Vibonese», militante in Lega Pro. La notizia è stata anticipata dal Fatto Quotidiano e poi ripresa dall’Agi. Fra i soci della squadra vi è infatti il costruttore Francesco Patania, arrestato per associazione mafiosa e posto ai vertici del clan Lo Bianco. A sostegno della nuova indagine ci sono, fra l’altro, le dichiarazioni del collaboratore Andrea Mantella che ha indicato «i soci occulti della società, i quali avendo appreso di indagini in corso – scrive la Dda – decidevano di cedere le quote ad altri soggetti da loro stessi individuati. Tra questi i componenti della consorteria Mancuso di Limbadi decidevano di far entrare nella compagine societaria dell’attività calcistica vibonese l’imprenditore Caffo di Limbadi», che allo stato non risulta però tra gli indagati. «Le attività investigative – scrive la Dda – dimostrano che il clan Lo Bianco ha ottenuto pure il pieno controllo del bar (totalmente abusivo) all’interno dello stadio di Vibo (foto sopra) grazie alla concessione dalla società calcistica. Fra i gestori, Rosario Pugliese (latitante) e Orazio Lo Bianco (arrestato e destinatario di un Daspo). In tale contesto Rosario Pugliese – sostiene la Dda – vantava l’appoggio del presidente Giuseppe Caffo in persona a perorare la causa della riapertura del bar dinanzi al Questore di Vibo». Gli spunti investigativi sono contenuti nella richiesta di misure cautelari firmata dai pm della Dda del capoluogo.
LA REPLICA DELLA SOCIETÀ: «NOI ESTRANEI» In giornata è arrivata una replica della società: «La U.S Vibonese Calcio, nell’escludere in maniera categorica e assoluta ogni coinvolgimento nell’inchiesta Rinascita-Scott, come riportato da alcuni organi di stampa in data odierna, precisa quanto segue: la Società ‘U.S Vibonese Calcio srl’ in ottemperanza agli obblighi di esercizio imposti dagli organi federali è una società di capitale divisa in quote, una parte della quale (il 20%) attribuite in passato al citato ‘Francesco Michelino Patania’, il quale, tuttavia, non partecipa attivamente alla gestione societaria sia a livello decisionale che economico dal lontano 2011 come si puó evincere dai documenti contabili depositati negli studi commerciali della Società e della Lega. La U.S. Vibonese Calcio srl, precisa inoltre che, poiché non rientrante nelle proprie competenze societarie, non è mai entrata nel merito della gestione del citato “bar ubicato all’interno dello Stadio Luigi Razza” in quanto, sin dalla sua apertura, è gestito da figure terze che con la Società non hanno intrattenuto alcun tipo di rapporto economico e contrattuale».

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