VIBO VALENTIA Pietro Valsecchi, produttore del film “Tolo Tolo” diretto e interpretato da Checco Zalone, ha scritto al sindaco di Vibo Valentia dopo le polemiche suscitate per una battuta di Zalone sulla città calabrese e la lettera del sindaco della città, Maria Limardo, diventata virale sul web e su tutti i social. «Le scrivo – afferma Valsecchi nella missiva, il cui testo è stato reso noto dal sindaco Limardo – per complimentarmi per l’intelligenza e l’ironia con cui ha affrontato la polemica che era stata creata a sproposito della battuta presente nel film di Checco Zalone. Il modo così garbato e insieme divertente con cui ha giustamente rivendicato la bellezza della sua città, bersaglio della comicità sempre irriverente di Checco, ha dimostrato a chi è incapace di cogliere l’ironia la sua inconsistenza: se non sappiamo ridere dei nostri difetti, davvero per questo Paese non c’è futuro. Grazie ancora e viva Vibo Valentia».
LA RIPOSTA DELLA LIMARDO Da parte sua, il sindaco Limardo si è detta certa che tutti i cittadini vibonesi, tutti coloro che eventualmente si sono sentiti offesi dalla battuta di Checco Zalone, «non mancheranno di cogliere il senso profondo del gradito messaggio del produttore, cui rivolgo il mio ringraziamento per le parole di apprezzamento, ma soprattutto per l’attenzione dimostrata verso la città di Vibo Valentia. L’ironia contenuta nella battuta di Checco Zalone va interpretata in tutte le sue sfumature ed esigenze cinematografiche, nella certezza, come già sta succedendo, che sarà foriera di sviluppo turistico per Vibo e l’intero territorio. La battuta di Checco Zalone ci incoraggia e ci sprona a rivendicare con forza l’orgoglio di appartenenza alla bellissima Vibo. A Checco Zalone e al produttore Pietro Valsecchi, che con il loro lavoro cinematografico si attestano già nelle più alte classifiche, l’augurio dell’amministrazione comunale di proseguire nel meritatissimo successo, senza mancare di rinnovare l’invito ad onorarci della loro presenza nella nostra città, che li ospiterà con il calore e l’affetto che solo i vibonesi sanno dare».
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