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La "bomba" ambientale della discarica Cotrica finisce su Striscia

La discarica alle falde del centro storico di Corigliano è chiusa dal 2003. Da allora dopo le piogge sgorga un fiumiciattolo di percolato. L’inviata del programma satirico di Canale 5 mostra immagi…

Pubblicato il: 10/01/2020 – 11:00
La "bomba" ambientale della discarica Cotrica finisce su Striscia

CORIGLIANO ROSSANO La discarica di Cotrica è una “bomba” ambientale, nota già da quasi vent’anni anni alle autorità. Situata alle falde del centro storico di Corigliano sul versante est, è stata realizzata a metà anni ’80 per poi essere dismessa nel 2003. Da allora nessuno vi ha più messo mano mentre si trasformava in una “fabbrica” di percolato che inquina i terreni adiacenti.
Qualche anno fa la Regione aveva stanziato “sulla carta” qualche milione di euro per la bonifica, dei quali non se ne saprà più nulla.
Ad oggi, la situazione è quella descritta nel servizio di Striscia la notizia, andato in onda ieri sera. L’inviata Erica “senza kappa ma con la C di Calabria” mette in evidenza tutta una serie di criticità cristallizzate negli anni e (ri)scoperchia una realtà “sotterranea” preoccupante. A partire dall’impianto per la raccolta dei gas prodotti dai rifiuti nel tempo, mai messo in funzione.
Le telecamere di Canale 5 evidenziano «una discarica visibile» ed «una invisibile», ovvero l’area vera e propria della discarica, coperta da un manto verde impermeabile, e poi altre zone circostanti in cui frutteti sembrano appena poggiati su strati di terreno dove compaiono «dappertutto» brandelli di guaina protettiva, strappata probabilmente «da chi lo ha zappato».
Il movimentista coriglianese Alfonso Caravetta parla di inquinamento da zinco e arsenico e di quattro milioni stanziati per la bonifica ma «non si sa che fine abbiano fatto». Ma poi le telecamere mostrano il peggio, se peggio c’è. Da anni, dopo le piogge, una “sorgente” di percolato “nasce” dal muro di contenimento nella zona bassa della discarica di contrada Cotrica, per poi scorrere lungo il terreno a valle. I liquidi dovrebbero confluire in una vasca di contenimento già abbondantemente colma. Il “fiumiciattolo” scuro, però, supera la cisterna – probabilmente non viene svuotata da anni – e finisce la sua lunga corsa in una pozza, immettendosi «nelle falde». Ben visibile anche un ulivo rinsecchito nei pressi della pozzanghera di percolato.
Ad un certo punto l’inviata di Striscia intercetta anche un pastore, il cui gregge si sta abbeverando nel “fiumiciattolo” inquinato, al quale chiede: «Ma le sembra una cosa normale?» La risposta è lapidaria: «No, ma intanto che dobbiamo fare…»
Insomma, nonostante sia una vicenda arcinota, seppur ripescata da Striscia – se ne era occupata già qualche anno fa – i nuovi “fari” puntuti su Cotrica rappresenteranno un’altra grana per l'”ereditiera” amministrazione guidata dall’ambientalista Stasi. (lu.la.)

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