di Michele Presta
COSENZA È stato condannato a 16 anni di reclusione, Francesco Schiattarelli, accusato dell’omicidio di Francesco Augieri avvenuto il nella notte tra il 22 e il 23 agosto del 2018 sul lungomare di Diamante (qui il racconto del delitto) . Il giudice del tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, ha pronunciato il verdetto, dopo aver ascoltato la requisitoria del pubblico ministero della procura di Paola, Maria Francesca Cerchiara (che aveva chiesto l’ergastolo per l’imputato) e le repliche della difesa.
La notte in cui Francesco Augeri perse la vita è ancora impressa nella memoria collettiva dell’intera cittadina tirrenica. A fronteggiarsi sono due gruppi di amici. In uno si trova Schiattarelli, nell’altro Augieri. Epiteti, parole volgari, una prima colluttazione dove ad avere la peggio è Raffaele Criscuolo, amico della vittima. È proprio lui che dopo aver incassato le botte corre a chiamare il suo amico, Francesco Augeri, studente di biologia e grande appassionato del Cosenza calcio. Viene raggiunto dall’amico Criscuolo, claudicante e con diverse ammaccature e ferite, per come è emerso dalle indagini e dalle testimonianze.
I due amici si ritrovano nuovamente faccia a faccia con il gruppo nel quale si trova Schiattarelli. Ma questa volta, oltre alle mani, spunta un coltello. Una serie di fendenti, scagliati da Schiattarelli, risultano fatali per Augieri morto nonostante i tentativi di soccorso.
Decisiva per le indagini, la testimonianza di una ragazza cosentina ancora minorenne. Il giovane campano, è stato iscritto nel registro degli indagati dopo che spontaneamente, qualche giorno dopo l’omicidio e dopo aver abbandonato frettolosamente Diamante si presentò al carcere di Secondigliano a Napoli, penitenziario nel quale tutt’ora è recluso. Non è il solo che risponde dell’omicidio. Insieme a Schiattarelli, infatti, la procura guidata da Pierpaolo Bruni iscrisse nel registro degli indagati anche Raffaele Criscuolo con l’accusa di concorso anomalo. Per l’amico di Augueri che avrebbe per primo pronunciato le parole che hanno dato inizio alla rissa fatale, il processo si celebrerà invece dinnanzi alla Corte d’Assise di Cosenza. (m.presta@corrierecal.it)
x
x