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Aiello: «Perché Morra non parla delle denunce del M5s?»

Il candidato alla presidenza dei pentastellati sciorina un elenco sul quale gradirebbe conoscere il parere del presidente della commissione parlamentare antimafia. Dentro c’è di tutto, dalla presen…

Pubblicato il: 13/01/2020 – 12:21
Aiello: «Perché Morra non parla delle denunce del M5s?»

CATANZARO «Luigi Incarnato sarebbe stato avvistato giorni fa a un’iniziativa elettorale del centrodestra, a margine della quale, secondo più fonti, egli avrebbe chiesto a Jole Santelli la riconferma quale commissario liquidatore della Sorical». Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato M5S alla presidenza della Regione Calabria, che prosegue: «Se fosse vero, sarebbe molto grave. Comunque ben al di là di ciò, trapelato anche dal partito dello stesso Incarnato, che dunque dovrebbe chiarire, va richiamata la contrapposizione netta tra interessi personali e bene comune, che deve essere la bussola per ogni elettore. Nello specifico non c’entra il giustizialismo odierno, che sta impedendo il confronto politico sulle emergenze della Calabria a vantaggio di un odio “social” sempre più diffuso e pericoloso, che non consente di cogliere le differenze tra chi parla astrattamente di moralizzazione dell’amministrazione pubblica e chi invece agisce in concreto per raggiungere questo obiettivo». Ma la questione che non può essere scissa dal rapporto tra la politica e le istituzioni. «Qui – sottolinea Aiello – bisogna puntare l’attenzione su quanto accertato in ambito istituzionale, in un clima in cui i fatti scompaiono a beneficio delle congetture. Rammento, per esempio, la recente condanna, da parte della Corte conti, nei confronti dei politici Francesco D’Agostino, Pino Gentile, Giuseppe Graziano, Giuseppe Neri e Tonino Scalzo, che dovranno restituire quasi 65 mila euro a testa. E rimarco – continua Aiello – il silenzio perpetuo dei consiglieri regionali del centrodestra e del centrosinistra su precise denunce del Movimento 5 Stelle, di cui ne ricordo alcune: il primario dell’ospedale di Reggio Calabria che sarebbe sprovvisto dei requisiti di legge, il medico esterno che lì sarebbe stato riutilizzato illegittimamente malgrado un concorso annullato dalla magistratura e, infine, la permanenza alla direzione di un’unità operativa dell’Asp di Cosenza di un professionista che per legge non potrebbe occupare quel posto. La nostra parte politica – conclude Aiello – spera di avere risposte su quelle denunce datate quanto circostanziate. Invito il presidente della commissione Antimafia, proprio per l’importante ruolo che riveste, a intervenire su tali questioni dirimenti».

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