CATANZARO Un gruppo di contestatori calabresi esterni ma si definiscono “attivisti, al Movimento 5 Stelle chiedono l’espulsione del senatore Nicola Morra dopo la sua presa di posizione contro la lista del M5s in Calabria. La vicenda assume però i contorni misteriosi. Se è vero che c’è una spaccatura all’interno del partito fondato da Beppe Grillo, altrettanto vero è che la scomunica di Morra arriva da una mail anonima da un indirizzo “protonmail” spesso usato per diffondere fake news senza poter risalire all’autore. La comunicazione è arrivata dopo giorni in cui tra Aiello e Morra si è definitivamente consumata la spaccatura dopo che attraverso la stampa si è resa nota la partentela tra il candidato dei pentastellati e un uomo (ora deceduto) attivo in ambienti criminali. Al momento nessuno, comunque, rivendica la paternità della mail. «Morra ha palesemente violato i primi 5 punti del comma d) dell’articolo 3 dello statuto dell’associazione Movimento 5 Stelle e dovrebbe essere quindi espulso – si legge in una nota – segnaleremo ai probiviri questa incresciosa situazione perché siamo stanchi, dopo averci messo tutto l’impegno possibile per offrire ai calabresi una speranza di cambiamento, della costante opera di sabotaggio operata dal Presidente della Commissione Antimafia». I contestatori, esterni alla struttura ufficiale del Movimento, continuano: «Le liste sono state controllate minuziosamente proprio da lui, quindi ogni notizia successiva è stata fatta uscire ad arte per una becera logica di lotta politica interna al Movimento 5 stelle – ricordano – Morra, come ogni volta che alle elezioni si presenta qualcuno dei fratelli Gentile, si è fin da subito sottratto dalla competizione elettorale e questa sua tardiva battaglia contro le liste del M5s è rivolta a ben altri obiettivi che non Aiello. Attacca il candidato presidente del Movimento 5 stelle, ma in realtà sta attaccando la leadership del movimento, per un suo personale desiderio di scalarla, in questo periodo di riorganizzazione che stiamo affrontando».
Per loro «è paradossale» che Morra stigmatizzi parentele imbarazzanti di candidati, «visto che ad avere qualche problema con il principio di realtà sembra essere proprio lui. Dovrebbe allora dimettersi immediatamente dal suo ruolo di Presidente dell’antimafia e spiegare quali rapporti lo legano ai soci in affari di suoi strettissimi e vivissimi congiunti, come svelato da un articolo uscito su “La Verita” il 4 novembre 2018. Crediamo sia obbligatorio, in nome della trasparenza che il senatore tanto invoca, fare chiarezza sulle parole del sindaco di Cosenza, che in un suo post dell’11 settembre 2018 ha rivelato, testualmente: “il paradosso è che, da quello che mi dicono (ma io non voglio crederci), un suo stretto congiunto esercita addirittura le sue attività imprenditoriali spesso in società con soggetti in odor di mafia”».
«A chi giova un flop del Movimento 5 stelle in Calabria se non esclusivamente a chi guarda solo alle logiche di palazzo e a equilibri di potere? I fatti dicono che dopo le dichiarazioni di Morra, Zingaretti e il salviniano Invernizzi hanno chiesto, rispettivamente, il voto per il Pd e la Lega Nord», osservano.
FERRARA: «CHI È CONTRO AIELLO, È CONTRO 5 STELLE» «Francesco Aiello è il candidato alla presidenza della Regione Calabria della coalizione civica del Movimento 5 Stelle. Chi prende le distanze da lui, le prende dal Movimento 5 stelle e non voterà M5S il prossimo 26 gennaio». Lo afferma, in una dichiarazione, Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 stelle. «Il senatore Nicola Morra, che ricopre una carica istituzionale che implica ponderatezza, competenza e obiettività – aggiunge – non dovrebbe usare il proprio ruolo e la visibilità che quella carica gli attribuisce per portare avanti lotte intestine e distruggere il Movimento 5 stelle in Calabria. Non ci sono indagini a carico del professore Aiello, né precedenti penali. E se si vuole porre la questione sul piano dell’opportunità, non si possono fare valutazioni, in politica come nella vita, applicando la proprietà transitiva. Continuando con una stigmatizzazione becera, si offende non soltanto il M5s ma tutto il territorio calabrese, al quale, così ragionando, non si concede nessuna possibilità di riscatto». «C’è una Calabria – conclude Laura Ferrara – che ha voglia di cambiare passo, di dare fiducia e di essere #LiberaDiCambiare. Abbiamo un programma da portare avanti e persone perbene che hanno voglia di realizzarlo».
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