LAMEZIA TERME Una trovata “geniale” per ogni campagna elettorale. Prima o poi qualche spin doctor di quelli che mutano il corso delle carriere politiche se ne accorgerà e verrà a tributare i giusti onori a Leo Battaglia da Castrovillari, eterno candidato di Calabria. Siamo seri (il giusto): la prima trovata non fu proprio geniale. Se ne vedono ancora i segni sui muretti di quasi tutte le statali della Provincia di Cosenza. I “Leo Battaglia alla Regione” sono ancora lì: l’allora candidato a Palazzo Campanella fallì l’aggancio al sogno della politica che conta; promise di cancellarli ma niente. Mettiamola così: sapeva già che ci avrebbe riprovato cinque anni dopo, passando da Fratelli d’Italia alla Lega, si è portato avanti con il lavoro. La seconda trovata spetta al fratello gemello, Francesco. Che in un appello per le Comunali di Castrovillari se ne uscì con una sorta di “votatemi, tanto non vi vede nessuno”. Una nuova declinazione (vincente, è stato eletto in consiglio comunale, e senza imbrattature) del celeberrimo “nell’urna Dio ti vede, Stalin no” con il quale la Dc vinse le drammatiche Politiche del 1948.
Per le Regionali del 2020, però, Leo Battaglia si è superato. Avendo a disposizione un doppio “naturale” – il suo gemello, appunto – ha deciso di sfruttare la posizione di vantaggio rispetto agli altri candidati. Così, all’evento di Crotone nel quale Matteo Salvini ha presentato i candidati alle Regionali del Carroccio, ha mandato suo fratello (cerchiato in verde nella foto sopra). Sul palco, accanto al leader della Lega che arringava la folla, c’era il gemello Francesco. A cena, di nuovo Francesco a stringere mani e parlare di politica. E Leo? Beh, lui continuava la campagna elettorale sul territorio per rastrellare consensi e, magari, superare quota 2.271, che nella scorsa tornata regionale non fu sufficiente ad assicurargli un posto al caldo dell’Astronave della politica calabrese. Sono i vantaggi di avere un doppelganger in casa, un gemello buono, pronto a prendere il tuo posto. E realizzare, senza alcuno sforzo, il sogno di ogni politico nel corso della campagna elettorale: possedere il dono dell’ubiquità. Altro che scritte che imbrattano i muri, qui si tratta di raddoppiare sforzi, appuntamenti elettorali e (magari) consensi. Certo, c’è il rischio di far arrabbiare i vertici calabresi della Lega e il Capitano in persona, che potrebbe non gradire la presenza di un sosia sul palco al posto del candidato originale. Chissà se oggi, nel suo secondo tour elettorale calabrese, Salvini incontrerà Battaglia. Ma soprattutto, quale dei due? Quello originale o il gemello consigliere comunale? Mistero fitto. Di quelli che neppure l’ex ministro dell’Interno potrà risolvere con certezza assoluta.
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