«Il Consiglio regionale della Calabria dovrà occuparsi anche della “questione meridionale” che tocca lo sport, permanendo forti differenze sia per le infrastrutture disponibili che per il numero di soggetti coinvolti. Nel più complessivo dualismo Nord-Sud si declinano insopportabili differenze regionali anche nella pratica sportiva». Lo dice in una nota Francesco Pitaro, candidato al Consiglio regionale con “Io resto in Calabria” – Callipo Presidente nella circoscrizione Sud.
«Lo sport – aggiunge – analizzato in tutti i suoi aspetti, diventa anche una chiave privilegiata per raccontare la disintegrazione in atto del tessuto meridionale. Pertanto, è urgente che la Regione guardi alle Federazioni, alle Associazioni sportive e agli Enti di promozione con l’impegno di garantire a tutti pari condizioni per la pratica delle varie discipline. Lo sport è un potente aggregatore sociale che salva vite. Diceva Nelson Mandela che “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione”. In quest’ottica, mi pare indispensabile migliorare la legge regionale sullo sport che deve essere dotata di risorse importanti per la promozione delle discipline sportive e per la realizzazione e riqualificazione dell’impiantistica sportiva in tutti i territori della regione. Inoltre – sottolinea Francesco Pitaro – occorre individuare risorse economiche certe da riservare per gli atleti agonistici meritevoli. Spesso, infatti, abbiamo in Calabria atleti di valore nazionale ed internazionale in tantissime discipline, anche in quelle cosiddette minori, a cui purtroppo manca l’opportunità di utilizzare adeguati impianti sportivi. Infine, credo sia essenziale prevedere un sistema di sgravi fiscali Irpef per le società Sportive ASD e per gli enti di promozione sportiva, che consentirebbero alla Calabria di agevolare questo straordinario mondo che migliora il corpo e le mente e, al contempo, di migliorare la qualità della vita oltre che l’abbassamento della spesa sanitaria, in quanto con un adeguato sistema di sgravi fiscali finalizzati all’attività sportiva di base, si amplierebbe la pratica sportiva dei cittadini calabresi e si inciderebbe sulla prevenzione delle malattie più diffuse come quelle cardiovascolari. È stato detto che “ogni euro investito nello sport equivale a tre euro risparmiati nella salute”. Sono d’accordo con chi sostiene che per ridare dignità istituzionale alla Regione occorra volare alto, ma è altrettanto necessario volare anche basso, per ridurre il gap che separa la Calabria dalle altre regioni persino nell’erogazione di quei servizi basilari che, quando ci sono, migliorano la qualità della vita di tutti».
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