ROMA «Ero poco più che un bambino ed ero andato alla festa di compleanno di un mio compagno di classe che collezionava francobolli e mi misi in testa che anch’io dovevo collezionare francobolli anche se questa cosa durò poco più di una settimana». Inizia così l’usuale racconto settimanale di Stefano Massini nel talkshow di La7, Piazzapulita, questa settimana dedicato al recente fatto di cronaca che ha scosso Reggio Calabria.
«Tornai a casa – continua – e presi tutte le cartoline estive che ci venivano mandate dai parenti, tolsi i francobolli e li misi in un album di fotografie. Guardando le facce sul francobollo iniziai a chiedermi chi fossero e mi venne data una risposta particolare: “Queste persone erano delle gran teste”, oppure “era gente che teneva testa ad eserciti nemici” e allora mi misi in testa che per finire sul francobollo c’era sempre qualcosa che aveva a che fare con la testa.
In questi giorni ho visto sui giornali che la Procura di Reggio Calabria ha eseguito degli arresti nell’ambito di un’inchiesta che si chiamava proprio “Giù la testa” (qui i dettagli), ed ha eseguito degli arresti sul caso Bruno Ielo. Sopravvissuto alla prima rapina non si rassegna, fino a che, il 25 maggio 2017 viene ucciso in un agguato. Bruno Ielo è morto solo perché lo Stato non è stato in grado di garantire ciò che dovrebbe essere garantito a tutti: di poter svolgere il proprio lavoro in un regime di libera concorrenza».
Da qui l’iniziativa lanciata da Massini per ricordare il tabaccaio reggino che ha pagato la sua scelta di ribellarsi alla ‘ndrangheta: «La mia idea è che in tutti i tabaccai oggi possano vendere dei francobolli dedicati a Bruno Ielo, che non era uno con una gran testa e non era uno che ha tenuto testa ad eserciti nemici, ma era uno che non ha abbassato la testa». Cosa anche possibile: «Ho scoperto che in Italia si può proporre l’emissione di un francobollo purché tu scriva al ministero dello sviluppo economico e per conoscenza al Presidente della Repubblica, ho inviato la richiesta perché intitolino un francobollo ad un tabaccaio coraggioso che c’ha lasciato la testa».
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