di Maria Rita Galati
CATANZARO Musica classica e musica pop in un abbraccio passionale per regalare emozioni al pubblico del teatro “Politeama – Mario Foglietti di Catanzaro”, come in un sinuoso tango coinvolgente. La combinazione magica, ancora una volta, è nelle mani del talentuoso e dinamico (nonché il più giovane) direttore d’orchestra che il mondo ci invidia, per bravura tecnica, creatività e non solo. Il maestro Filippo Arlia, ieri sera, per la prima della seconda edizione della Stagione sinfonica del teatro Politeama ha dato un gustoso assaggio di quello che gli appassionati della musica nelle sue declinazioni potranno godere nel 2020, anticipando sorprese da cui non solo i catanzaresi si faranno sicuramente affascinare. La parola d’ordine per questa seconda stagione è, quindi, e sempre di più “contaminazione”. Non a caso a tenere a battesimo i workshop nell’open day del Conservatorio Tchaikovsky – che vanta circa 800 iscritti – per diventare poi ospite della serata condotta in maniera elegante ed impeccabile da Veronica Maya, è stato Mogol, il più importante autore di musica leggera, che ha proposto agli studenti un innovativo progetto nella giornata in cui la prestigiosa Istituzione musicale Tchaikovsky ha presentato la propria offerta didattica .
Produttore discografico e scrittore, definito “il poeta della musica leggera italiana”, Mogol è stato fortemente voluto dal Maestro Filippo Arlia, che ha compiuto i suoi studi esclusivamente all’insegna della musica classica. Insomma, la separazione tra la musica pop, leggera o commerciale e la musica colta, non esiste.
“La musica classica, spesso è distante dal tessuto sociale quotidiano per responsabilità degli stessi musicisti classici. La mia idea è quella di avvicinare giovani e meno giovani attraverso una contaminazione di generi. Ecco perché – ha affermato il maestro Arlia al termine del concerto – nella stagione abbiamo cominciato con questo workshop di Mogol, ma avremo delle sorprese importanti come Eugenio Bennato, che fa musica popolare e registrerà un disco Sony con la nostra Orchestra, e finiremo con Pino Insegno che leggerà ‘Pierino e il Lupo’ di Prokoviev in un spettacolo dedicato alle scuole. Tutto questo è possibile grazie a due Enti importanti: il Conservatorio “P. I. Tchaikovsky”, che al momento è l’unico finanziatore di questa bella realtà che si chiama Orchestra Filarmonica della Calabria, e la Fondazione Politeama, che in questo progetto ci ha creduto quindi bisogna fare un applauso a questo magnifico teatro”. “La mia speranza è che chi ci governa – ha concluso Arlia – come la Regione ma anche lo Stato, possano attenzionare una realtà come questa”.
L’Orchestra Filarmonica della Calabria, con la direzione del maestro Arlia e una esecuzione armonica che può essere definita bella e non solo nella tecnica, ha appassionato il pubblico del Politeama che non è stato certo avaro di consensi. Dopo l’apertura con il poema sinfonico “La Moldava” (Bedrich Smetana), è stata la volta del triplo concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra in Do Maggior, opera 56 con la pianista Young Hyun Cho, che vanta un’importante attività concertistica, al violino Elisabeth Kropfitsch, che ha vinto diversi concorsi musicali internazionali, e al violoncello Meehae Ryo, una delle violoncelliste più riconosciute della Repubblica di Corea. Ed, infine, il Capriccio spagnolo in La maggiore, op. 34 di Korsakov. Bentornata musica sinfonica. (redazione@corrierecal.it)
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