Riceviamo e pubblichiamo da Marco Rigamonti, avvocato di Giovanni Barone, indagato dalla Dda di Catanzaro nell’operazione “Rinascita Scott”.
La ‘ndrangheta non ha nulla a che fare con il ragioniere Giovanni Barone. Quella della Procura di Catanzaro per ora è soltanto una tesi.
Il ragioniere Barone Giovanni, ritiene che ciò, in ossequio ai principi costituzionali debba essere chiaro a tutti, così come dovrebbe, e per questo si è messo a disposizione delle autorità per chiarire la sua posizione fornendo la sua tesi.
Da anni lavora sullo scenario finanziario internazionale, e per questo vanta rapporti societari con importanti gruppi bancari e finanziari a vocazione internazionale, che non hanno nulla a che vedere con la cosiddetta “‘Ndrangheta Calabrese”, o con qualsivoglia altra forma di “Mafia” .
Giovanni Barone dopo aver letto le varie pubblicazioni apparse sulle varie testate giornalistiche, in questi giorni, ha depositato spontaneamente, presso il Comando stazione Carabinieri di Vibo Valentia, una lunga Memoria – corredata da 40 allegati – indirizzata alle autorità procedenti.
Con tale documentata memoria, Barone intende smentire i teoremi degli investimenti per conto della cosiddetta ‘ndrangheta e dimostrare invece come il suo lavoro sia stato svolto onestamente per i propri clienti esteri, con documentazione certa e reale. Nessun investimento infatti è mai stato effettuato da Rag. Barone Giovanni per la cosiddetta ‘ndrangheta né il Rag. Barone Giovanni ha mai rappresentato gli interessi di «un qualsivoglia personaggio calabrese» sia in Italia sia all’estero.
Barone auspica che ciò possa essere chiarito ancor prima di un eventuale processo. I viaggi all’estero del Rag. Barone Giovanni con la ‘ndrangheta non hanno nulla a che fare. Limitatissimi e remoti (anno 2015) sono stati gli incontri con personaggi sospetti, giustificati da ragioni di lavoro poi non concretizzatesi.
Il Rag. Barone Giovanni del resto, appena avuta notizia delle indagini anche a suo carico, aveva prontamente comunicato la piena disponibilità a chiarire la propria posizione. Con la memoria presentata ha volutamente accelerato i tempi per concretamente manifestare la sua piena disponibilità a chiarire facendo luce, ovviamente ancora per sommi capi, quanto da Lui svolto durante il periodo oggetto di indagine, mettendosi a completa disposizione per chiarire ogni aspetto della sua attività ritenuto rilevante dagli inquirenti onde dimostrare definitivamente la sua estraneità ai fatti oggetto di indagine.
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