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«Il successo silenzioso di un giovane romanziere calabrese»

di Franco Laratta*

Pubblicato il: 23/01/2020 – 9:34
«Il successo silenzioso di un giovane romanziere calabrese»

«Quando Saverio Marrapodi venne trovato scannato come un porco lungo la strada che dalla vigna di Barracco portava a Santufrasi, l’aria era così profumata di origano da far pensare che tutte le femmine del paese avessero cucinato alici arriganate.
Era mezzogiorno passato e a Caccuri la luce si affinava tra i lecci della Villa e i merli del castello con curiose movenze di discreta perlustrazione. Il verso delle ciavule sfiorava le case, soffuso e carico di suoni primaverili. Sembrava che fosse appena finito l’inverno e che potesse essere bel tempo per chissà quanti giorni ancora».
Inizia così “Cosa rimane dei nostri amori”, il nuovo romanzo di Olimpio Talarico di Caccuri, piccolo comune dell’Alto crotonese, famoso in tutto Italia per un affermatissimo e prestigioso premio culturale che si tiene ogni anno ad agosto.
Un romanzo che si sta affermando in tutta Italia, grazie ad una scrittura molto efficace, elegante, che sa conquistare e appassionare il lettore.
Una penna sottile e solare, quella del giovane Olimpio Talarico, anche quando descrive le penombre e i colori della nostra terra, con gli odori che diventano protagonisti.
«Ritornando a casa, mi venne in mente mio padre, lungo le strade e i posti che amava. L’odore di umidità e di finocchietto selvatico. Lo splendore soffuso del castello. Ecco la Caccuri a cui chiedevo conforto.
Perché un paese, per quanto male potesse averti fatto, per quanto te ne fossi allontanato, era casa tua, il luogo della costruzione, degli affetti. Lo era stato, tanti anni fa, e continuava a esserlo ancora».
Si tratta di una “storia meridionale” il cui protagonista è Caccuri, un borgo calabrese che è un piccolo scrigno di ricchezze contrastanti, di asprezze e dolcezze insieme. Con i suoi odori, i suoi sapori, i suoi colori.
E naturalmente i suoi misteri. Così una punta di… giallo nel racconto di Olimpio, rende tutto più appassionante.
Talarico è il cofondatore del “Premio Caccuri”, uno dei più importanti appuntamenti culturali italiani, ha al suo attivo altri romanzi che hanno suscitato molto interesse nella critica nazionale, tanto da essere recensiti sulle pagine culturali dei più importanti giornali nazionali, ad esempio su Repubblica, il Corriere e sulle riviste specializzate.
Nel 2017 Olimpio Talarico con “Amori regalati”, vince la quindicesima edizione del Premio Carver. Il romanzo, un notevole successo con tre ristampe, aveva già ottenuto due importanti riconoscimenti: la vittoria alla 37esima edizione del Premio Letterario Cava dei Tirreni e il premio della giuria al concorso letterario di Montefiore. I premi sono stati assegnati a Lucca, presso il Centro culturale Agorà, il suo romanzo è stato premiato nella sezione narrativa.
Olimpio Talarico vive a Bergamo dove al Liceo delle Scienze insegna Italiano e Storia. Ma non ha mai dimenticato la sua terra d’origine, che adora e ne respira ogni suo attimo e con cui vive e consolida il suo rapporto sul fronte creativo.
Olimpio è un figlio della terra di Calabria più semplice e genuina, proviene dalle aree interne più suggestive e solitarie, dove il tempo sembra non passare mai. E qui, nella sua Caccuri, all’ombra di un bel castello, sulla montagna che domina il marchesato di Crotone, torna ogni volta che può.

*Giornalista, già parlamentare

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