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Aiello attacca Tansi: «È un eroe “virtuale”»

Il candidato alla presidenza dei 5 Stelle contro il rivale: «Troppo egocentrico. Denuncia vicende non avvenute»

Pubblicato il: 24/01/2020 – 12:04
Aiello attacca Tansi: «È un eroe “virtuale”»

CATANZARO «Carlo Tansi non riesce a governare il proprio egocentrismo, nei suoi discorsi non conosce il “noi” e si racconta senza contraddittorio come lo Zorro di Calabria. Senza un progetto politico, da mesi punta a ritornare a Palazzo dopo aver guidato la Protezione civile regionale, che sotto la sua gestione ha perso 10 bravi funzionari e registrato affidamenti diretti per 800mila euro in tre anni». Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato dell’alleanza civica alla presidenza della Regione Calabria. «Tansi – prosegue Aiello – è diventato un eroe virtuale dicendo di aver denunciato irregolarità già dal suo insediamento alla Protezione civile e d’aver così procurato arresti. Peccato che nel periodo indicato risulti soltanto una sua denuncia, che non ha avuto seguito, relativa alla gestione dei fondi per l’alluvione vibonese».
«Inoltre – prosegue Aiello – il geologo non ha pubblicato i certificati penali dei propri candidati, ritenendo che nella fattispecie non si applichino gli obblighi della legge “Spazzacorrotti”. Soprattutto, si è fatto propaganda mostrando la busta paga di 6mila euro mensili di un autista della Protezione civile. È ampiamente dimostrato, invece, che la stessa contenesse arretrati di 3 anni». «Ancora, con grande clamore mediatico Tansi ha riferito – rimarca Aiello – d’aver subito un attentato incendiario il 26 agosto 2016, ma quel giorno si trovava all’estero. Se non bastasse, ha pure dichiarato che una sua App ha ricevuto il primo premio nazionale al Forum PA 2018, ma la notizia è priva di fondamento».
«Il Movimento 5 Stelle – ricorda Aiello – ha invece presentato circa 1.000 denunce su illegalità pesantissime. Di conseguenza l’Autorità nazionale Anticorruzione ha provveduto a revocare nomine dirigenziali illegittime, la Procura di Catanzaro ha chiesto rinvii a giudizio per la trasferta del governatore Oliverio a Spoleto, la Cardiochirurgia dell’ospedale di Reggio Calabria è stata attivata dopo 4 anni dalla finta inaugurazione e al policlinico universitario catanzarese è stata realizzata la terapia intensiva dedicata ai soli pazienti cardiochirurgici, obbligatoria».
«Infine, anche grazie alle denunce del Movimento Stelle – conclude Aiello – sono stati sciolti Comuni per infiltrazioni mafiose, sono state annullate procedure illegittime per primariati ed è stato imposto, come richiesto dalla legge, di scorrere le graduatorie valide per assumere personale sanitario».

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