di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Condanne, pesanti, dai 20 ai 10 anni di carcere, sono state invocate dal pubblico ministero Paolo Sirleo nei confronti degli imputati coinvolti nel processo, con rito abbreviato, denominato “Tisifone” contro le cosche di Isola Capo Rizzuto Capicchiano, Nicoscia, Manfredi e Gentile.
Con l’operazione Tisifone il 20 dicembre 2018 è stata bloccata una guerra di mafia in atto che vedeva contrapposti i Capicchiano contro le altre cosche avversarie. Le armi erano cariche e gli agenti della Squadra mobile di Crotone le avevano già intercettate, come avevano intercettato dialoghi il cui tenore non lasciava dubbi: «Devono morire tutti». Le accuse che la Dda di Catanzaro contesta agli imputati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, rapina, illecita concorrenza con minaccia.
Le richieste del sostituto procuratore: Salvatore Arena, 12 anni; Seyoum Asrat, 10 anni; Gianfranco Calabretta, 14 anni; Antonio Capicchiano, 20 anni; Orlando Capicchiano, 16 anni; Salvatore Capicchiano, 20 anni; Rosario Curcio, 16 anni; Alessandro Giardino, 12 anni; Tommasino Ierardi, 16 anni; Antonio Lentini, 10 anni; Francesco Macrillò, 12 anni; Antonio Manfredi, Luigi Manfredi, 20 anni; 12 anni; Giovanni Muccari, 12 anni; Antonio Nicoscia (classe ‘77), 20 anni; Antonio Nicoscia (classe ’87), 10 anni; Santo Claudio Papaleo, 16 anni; Carmine Serapide, 10 anni, Rocco De Vona, 16 anni.
Nel collegio difensivo gli avvocati Gianni Russano, Francesca Buonopane, Tiziano Saporito, Gino Villirillo, Salvatore Staiano, Stefano Nimpo, Antonella Canino. Seguono il rito ordinario i fratelli Giuseppe e Antonio Gentile, difesi dagli avvocati Pasquale Le Pera e Marcello Bombardiere. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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