LAMEZIA TERME Una notta di festa (e di balli) per festeggiare, poi un po’ di riposo e la prima conferenza stampa da presidente della giunta regionale. Ora qualche ora per le analisi e poi un pomeriggio dedicato «a giocare con i nipoti e i cani». Il risultato delle tre liste direttamente ispirate a Forza Italia, «per chi ha guidato Fi è una grande soddisfazione». Jole Santelli esordisce dopo la lunga notte elettorale che l’ha incoronata governatore e ringrazia subito «i calabresi che hanno voluto credere nella politica e nel nostro progetto. Mi auguro di non deluderli, saremo al lavoro al più presto». Altri ringraziamenti per «Meloni, Salvini, Cesa, Parente, tutti i candidati della mia lista che hanno fatto una grandissima battaglia. Sono particolarmente felice di aver condotto in pieno stile berlusconiano e senza mai cedere alle provocazioni né parlare male degli avversari. Abbiamo parlato solo della Calabria. Parlo di stile berlusconiano, perché abbiamo sempre avuto rispetto per tutti, dimostrando la solita civiltà politica».
È l’inizio di un nuovo giorno. Santelli lo apre con due appelli: il primo lo rivolge alle donne calabresi, che «sono forti, tenaci, caparbie e comandano: chiedo alle donne calabresi di essere al mio fianco per cambiare la Calabria». Il secondo è per i «tanti calabresi che hanno avuto grande successo in Italia e all’estero: i loro sforzi sono stati premiati, hanno avuto molto, chiedo loro una giornata al mese come restituzione alla Calabria, anche con il loro aiuto la Calabria riuscirà a risollevarsi».
«SALVINI? ANDREMO D’ACCORDO» Santelli pensa anche ai suoi competitor: «Saluto Pippo Callipo che si è comunque battuto in una campagna difficile, complimenti ad Aiello che ha sofferto un fuoco amico di non poco conto, e a Tansi che ha ottenuto un grande risultato».
Parla anche di Salvini, il suo alleato “difficile”, forse ingombrante secondo molti osservatori: «Ho avuto un ottimo rapporto con Salvini in tutta la campagna elettorale, e anzi spesso ci siamo scambiati messaggini whatsapp con immagini particolari, mi ha girato un giorno con una foto del parmigiano mentre io visitavo un’azienda che produce pecorino, e gli ho girato una foto del pecorino. È venuto spesso in Calabria, io penso che avremmo rapporti ottimi, come con i presidenti del Nord». Con i quali, ribadisce, pensa di collaborare: «Qualcosa penso la possiamo pure imparare, cerchiamo di non fare i super».
INCONTRO CON SPERANZA Il suo primo incontro istituzionale, Jole Santelli lo immagina con il ministro della Salute Roberto Speranza: «Vorrei incontrarlo al più presto, dobbiamo trovare un modello di equilibrio tra Regione e governo. È essenziale discutere e parlare, ed evitare qualsiasi braccio di ferro inutile». Sulla lotta alla ‘ndrangheta «ognuno deve fare il proprio, siamo in un momento buono, abbiamo magistrati serie e stimati, parlo di uffici di Procura, uffici giudiziari, capi Dda Catanzaro e Reggio Calabria. Tradizionalmente i capi delle Procure sono in guerra ma adesso si stimano. Facciamoli lavorare, dobbiamo essere di ausilio». Sullo sviluppo «non ci sono bacchette magiche ma politiche da mettere in campo per utilizzare i pochi fondi che abbiamo». Antonio Tajani, al fianco del nuovo governatore, le fa eco: «Le daremo una mano anche da Bruxelles».
«BUROCRAZIA? CHI SBAGLIA ANDRÀ A CASA» Santelli affronta anche il nodo della burocrazia: «Ci sono state in passato molte polemiche, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, ma i mandarini vadano a casa. Mi auguro che ci sia collaborazione, ma chi sbaglia andrà a casa. Non è una minaccia, ma una promessa. Io ho la penna facile, le Pec a Procura e Corte dei Conti partono veloci perché io difenderò prima di tutto i calabresi». Il neo governatore prevede per sé una misura sui generis: l’auto intercettazione. «Visto che la Calabria è una terra difficile – dice – sarò io a mettere le telecamere e il sistema di registrazione nella mia stanza e nella mia macchina, chiunque parla con me saprà di essere registrato».
GIUNTA? ATTENDERE PREGO… La giunta è ancora un’incognita, come Santelli ha ribadito a più riprese all’approssimarsi del voto: «Assolutamente non ho idee chiare sulla giunta. Io vengo dalla politica e lo rivendico, i partiti che hanno collaborato alla vittoria hanno diritto a una giusta rappresentanza, mi auguro che con tutti si possa ragionare su identikit di assoluto rilievo, se lavoriamo così non avremo difficoltà». Ma «abbiamo vinto tre ore fa», dunque è troppo presto e, davanti all’ipotesi di due vicepresidenti risponde: «Non ci ho mai pensato». L’agricoltura, invece, è un «asset fondamentale, come turismo e imprese: ci devono andare persone serie e competenti che rivoluzionino il sistema. Nominerò chi mi convince con un programma vero». (ant.cant.)
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