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REGIONALI 2020 | Flop M5S, Aiello pensa al futuro e Parentela punta il dito contro i "disertori"

Mentre il prof. si assume le sue «responsabilità», il coordinatore della campagna elettorale ammette la sconfitta: «Contro il candidato alla presidenza attacchi strumentali e polemiche interne. E l…

Pubblicato il: 27/01/2020 – 16:05
REGIONALI 2020 | Flop M5S, Aiello pensa al futuro e Parentela punta il dito contro i "disertori"

CATANZARO Che sia un flop lo dicono i numeri. V’è da raccogliere i cocci di un vaso che è sembrato andare in frantumi ben prima dell’apertura delle urne. Ed in questa direzione sta andando Francesco Aiello, che ammette la sconfitta, mentre c’è chi, come Parentela, polemizza.
«CI ASSUMIAMO LE NOSTRE RESPONSABILITÀ» «Ho maturato una bellissima esperienza – queste le dichiarazioni del candidato a presidente affidate ad una nota – e ho potuto conoscere meglio una Calabria di cui si parla sempre troppo poco, ricca dal punto di vista umano e delle risorse territoriali. Ho lottato al massimo, con poco tempo a disposizione e subendo purtroppo anche singolari livori interni, raggiungendo comunque una percentuale di consenso significativamente più alta di quella che in molti stimavano a fine Novembre 2019».
«Abbiamo perso – aggiunge Aiello – e ci assumiamo le nostre responsabilità, senza tergiversare. Ora, però, è più importante il futuro. Il nostro impegno non va perduto né dimenticato. Dobbiamo continuare a costruire con pazienza, fiducia e ottimismo, consapevoli che le innovazioni in politica hanno tempi lunghi, che non siamo entrati in Consiglio regionale e che comunque il progetto civico fa leva su una flotta di parlamentari del Movimento 5 Stelle, con i quali, insieme agli attivisti e alla parte sana della società civile che rappresento e che vorrà sostenerci, possiamo orientare verso il bene comune l’operato di giunta e consiglio regionale, oltre che riportare la questione calabrese ai tavoli romani ed europei».
«Abbiamo  tanti giovani in gamba dalla nostra parte – prosegue Aiello – tante menti creative libere da vincoli con le nomenclature dei partiti e ampi margini di crescita, oltre che diverse elezioni comunali a breve scadenza. Faccio gli auguri alla governatrice Jole Santelli e a Filippo Callipo per la sua elezione in consiglio regionale e li ringrazio per i contributi che hanno portato in questa campagna elettorale. Ringrazio soprattutto il deputato Paolo Parentela, gli altri suoi colleghi che mi hanno aiutato e tutti gli attivisti e cittadini che hanno sposato il nostro progetto civico, che continueremo a portare avanti, soprattutto sulle urgenze della sanità, del lavoro, della legalità, dei beni comuni, della bassa produttività delle imprese, del mancato sviluppo».
«Mi auguro – conclude Aiello – che il Movimento 5 Stelle e Calabria Civica si possano incontrare al più presto per un’analisi del voto e per pensare al domani in maniera concreta e propositiva».
PARENTELA CONTRO I PARLAMENTARI CALABRESI «DISERTORI» «L’alleanza civica del Movimento 5 Stelle si è fermata al di sotto dello sbarramento dell’8% e perciò non siamo riusciti ad eleggere consiglieri regionali. Da questa cocente sconfitta dobbiamo partire per riorganizzare il nostro progetto politico e ricostruire unità e fiducia in Calabria, l’ultima regione d’Europa per reddito e servizi». Lo afferma, in una nota, il deputato Paolo Parentela, coordinatore della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle per le Regionali della Calabria, che aggiunge: «La maggioranza dei calabresi ha fatto una scelta precisa, premiando il centrodestra dei soliti noti e dei vecchi metodi. Sono state dimenticate in fretta, nel caos di una campagna elettorale brevissima quanto priva di confronto politico, le nostre battaglie per la legalità in Calabria, per il contrasto dell’emigrazione, la trasparenza, la dignità dei cittadini, i diritti e beni primari».
«Nonostante tutto, avevamo ascoltato i territori – continua il deputato – e proposto idee virtuose per superare le emergenze create dai governai regionali precedenti. Ancora, avevamo presentato in anteprima una squadra di assessori competenti su settori chiave della Regione, ma questo non è bastato a scuotere le coscienze. Sicuramente avremmo potuto fare meglio, ma non abbiamo mostrato compattezza, non siamo riusciti – prosegue il deputato – a trasmettere i risultati finora ottenuti e abbiamo subito una logorante guerra interna che sui media ha avuto la meglio sul nostro lungo impegno in ambiti essenziali: sanità, lavoro, tutela dell’ambiente, amministrazione pubblica. Con i colleghi rimasti in trincea ci prendiamo le nostre responsabilità, che devono assumersi anche quei parlamentari calabresi del Movimento che hanno disertato la campagna elettorale, a volte con motivazioni individualistiche, pretestuose e fuori contesto». «Oltre all’inquietante dato dell’astensionismo, c’è un aspetto – rimarca il parlamentare M5S – che dovrebbe far riflettere tutte le forze politiche: quasi 120mila votanti calabresi non potranno essere rappresentati in consiglio regionale a causa di una soglia di sbarramento troppo alta. Non ci perderemo d’animo e punteremo a crescere anche grazie alla nuova organizzazione dei facilitatori regionali, per strutturarci meglio sul territorio e valorizzare le risorse umane meritevoli. Il mio più grande ringraziamento va – conclude Parentela – a Francesco Aiello, che malgrado gli attacchi strumentali e le polemiche interne ha portato avanti una sfida pesantissima per il bene della comunità, mettendoci la faccia e non arretrando di un passo».
IL PROGETTO DI MORRA: «PREPARARCI PRIMA» Quello ai “disertori” pare un chiaro riferimento al disimpegno professato dal senatore (e presidente della Commissione parlamentare antimafia) Nicola Morra. Anche Morra interviene dopo il flop dei Cinquestelle: «Siamo quelli che dovrebbero attrarre nelle loro liste testimoni di giustizia, giornalisti di inchiesta, volontari che portano avanti battaglie vere su temi ambientali attraverso la costruzione con loro del programma, da condivideremo comitati reti di cittadini, associazioni e gruppi di resilienza su uno dei territori più difficili del paese: non siamo stati in grado di farlo, e questo ora deve condurre a una riflessione su questa mancata attrattività e darci lo slancio per ripartire». Dopo la batosta elettorale in Calabria, accompagnata da quella in Emilia Romagna, il M5S non è morto, «assolutamente non lo è, noi siamo fuori dalle logiche della partitocrazia tradizionale», dice all’Adnkronos. «Il dato sul quale cominciare a ragionare – continua Morra – è quello dei votanti, che in Calabria segna appena un + 0.1 rispetto al 2014, questo significa che non siano stati in grado, come molti prevedevano, di promuovere un ritorno alle urne dei tanti calabresi capaci del voto di opinione e che potevano dare un segnale di frattura rispetto al passato – spiega ancora -. Ora bisogna ragionare sui meccanismi delle amministrative: presenterò un progetto agli Stati generali del M5S per disegnare una strategia che consenta di concludere il processo almeno 6 mesi prima, adoperandosi sulla realizzazione programma, sul metodo e sull’individuazione delle competenze e sensibilità più affinate sul territorio».

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