CATANZARO Lontani da occhi e orecchie indiscreti, con i cellulari silenziati e senza seconde e terze schiere perché la posta in gioco – le sorti del Comune di Catanzaro, che significa anche tanto altro – è troppo importante e nulla può essere lasciato all’improvvisazione, alla confusione e ai nervi scoperti. Nel più assoluto e impenetrabile riserbo, e in una località tenuta segretissima, i “pesi massimi” del centrodestra catanzarese (e calabrese) si sarebbero confrontati a lungo per affrontare la crisi di maggioranza nata dall’annuncio delle dimissioni da parte dei consiglieri e degli assessori di Forza Italia e dalla decisione del sindaco Sergio Abramo di azzerare la Giunta e verificare le condizioni per andare avanti nella consiliatura. Attorno a un tavolo – non confermato da fonti dirette ma dagli “sherpa” dei tre colonnelli del centrodestra – solo in tre, gli azionisti di maggioranza della maggioranza consiliare, cioè i colonnelli delle tre forze che nel 2017 hanno sostenuto Abramo nella riconquista di Palazzo De Nobili: il sindaco, e poi il leader provinciale e riconfermato consigliere regionale di forza Italia, Mimmo Tallini e il riconfermato consigliere regionale Baldo Esposito, leader dell’aggregazione “Catanzaro da Vivere”. Sul tavolo, il caos e le tensioni delle ultime settimane, caratterizzate dall’esplosione anche mediatica dell’affaire “Gettonopoli”, con tanto di figuraccia nazionale per la politica cittadina e dagli effetti delle Regionali, che hanno registrato l’evidente “strizzata d’occhio” del sindaco Abramo alla Lega – che in città ha fatto presa lo scorso 26 gennaio – e un’ulteriore saldatura dell’asse tra l’area del sindaco e l’area di “Catanzaro da Vivere” che fa riferimento all’ex senatore Piero Aiello oltre che a Esposito. Il tutto a determinare un nuovo assetto degli equilibri nel centrodestra, terremotati da un documento di sfiducia politica ad Abramo da parte dei forzisti, documento corredato da una decina di firme di dimissioni alcune delle quali però sono state ritirate. Per tutta risposta, dapprima Abramo ha tolto le deleghe agli azzurri, poi ha completamente azzerato la Giunta, lavorando nel frattempo alla costruzione di una maggioranza alternativa, che sul piano numerico – riferiscono fonti di Palazzo De Nobili – già ci sarebbe, per una serie di combinazioni e alchimie, molto catanzaresi. Ovviamente, il “nodo” è politico, per questo il sindaco ha annunciato un vertice finalizzato a rilanciare l’azione della sua amministrazione, a proseguire la consiliatura e a verificare fino a che punto è possibile proseguirla con la stessa maggioranza che l’ha sostenuto nel 2017. Come è evidente, ci si muove sul filo, e su questo filo si sarebbe dipanato il confronto odierno tra Abramo-Esposito e Tallini, che si sarebbe snodato tra le varie ipotesi sul tappeto per superare la crisi. Un confronto piuttosto lungo, e – secondo fonti del centrodestra – questa lunghezza potrebbe comunque avere un significato politico, nel senso che, quantomeno, nonostante gli “stracci” volati in questi ultimi giorni, almeno ci si parla e si tratta. Ma gli equilibri sono sottilissimi e quindi fragilissimi, e probabilmente la partita avrà ancora altri tempi supplementari in questo week end. (c.ant.)
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