La Squadra mobile di Catanzaro ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Aurelio Maurizio Notarianni, 57 anni e agli arresti domiciliari nei confronti del figlio Luigi Notarianni, 29 anni, in quanto ritenuti responsabili dei reati di estorsione consumata e di tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso. Aurelio Maurizio Notarianni è stato già condannato, nell’ambito del processo “Medusa” in quanto ritenuto elemento di vertice della cosca di ‘ndrangheta “Giampà”, operante con un ruolo di supremazia criminale nel territorio di Lamezia. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda di Catanzaro, con il sostituto procuratore Elio Romano e il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Secondo gli investigatori, i due, con minacce esplicite, hanno costretto un imprenditore a realizzare una fittizia vendita di un appezzamento di terreno a destinazione agricola, con l’intento, poi realizzato, di costruire un manufatto da destinare ad abitazione. Aurelio Maurizio Notarianni, già nel 2008, al momento dell’acquisto del terreno da parte di un imprenditore lametino, si era fatto consegnare da quest’ultimo diecimila euro a titolo estorsivo. È stato accertato che Notarianni e il figlio Luigi si recavano in più occasioni presso l’esercizio commerciale dell’imprenditore, titolare del terreno, affinchè intestasse alla compagna di Luigi parte dello stesso appezzamento di terreno mediante una simulata compravendita, da formalizzare presso un notaio, con una fittizia corresponsione di denaro da parte dell’acquirente. In attesa della realizzazione dell’atto di compravendita, i Notarianni si erano impossessati del terreno, iniziando la realizzazione sullo stesso di un immobile abusivo.
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