CATANZARO L’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 tenutasi a Catanzaro questa mattina, ha rappresentato l’occasione, per chiedere «maggiore attenzione al distretto vibonese». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camillo Falvo, nel suo intervento sulla disamina territoriale, nel quale ha evidenziato dati e numeri. E rivolgendosi al Csm ha riferito quanto sia necessario un surplus di magistrati negli uffici del capoluogo tirrenico.
«La procura di Catanzaro – ha esordito – ha il suo appeal ma gli altri uffici di questo distretto non godono delle stesse condizioni, poiché è drammatica la scarsa propensione di venire a denunciare. E ciò determina l’effetto fisarmonica: le attività vengono svolte benissimo da colleghi di prima nomina che devono farsi carico di tutto, quando invece avrebbero bisogno e diritto di avere al fianco colleghi più esperti».
Il procuratore ha spiegato di aver studiato il disegno delle piante organiche flessibili ma «qui non rappresentano la soluzione perché in Calabria i colleghi non vengono nemmeno con gli incentivi economici».
Camillo Falvo, poi, ha rappresentato il quadro vibonese. «Vibo – ha aggiunto – è la città col più alto tasso di crimini violenti, due o tre volte più alto delle altre province. Crimini quali tentati omicidi e omicidi, che richiedono maggior impegno investigativo. E poi vanta il secondo tasso più alto di denunce dopo Catanzaro, ovvero 3200 ogni 100mila abitanti. Mi riferisco – ha detto ancora il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia – alla revisione delle piante organiche che non prevede alcun ampliamento. Per fortuna sono previste due unità in più per il tribunale di Vibo e ne aveva bisogno, ma forse sono troppo poche, poiché quei processi giunti alla ribalta mediatica dovranno essere trattati proprio a Vibo».
«La metà dei procedimenti citati dalla procura distrettuale si terranno a Vibo e manca nel computo “Rinascita-Scott”. Le altre procure – è andato avanti Camillo Falvo – a parità di bacino e di pendenze hanno il 30% in più di magistrati e personale amministrativo». Il procuratore ha concluso chiedendo «maggiore attenzione, anche perché nelle statistiche che sono allegate al progetto di riforma, i numeri non contano. “Rinascita-Scott”, per esempio, l’anno prossimo conterà uno come una violazione urbanistica». Insomma, secondo Falvo, «in Calabria i procedimenti vanno pesati e non contati. In un territorio qual è quello di Vibo non si può tener conto dei numeri come altrove ed auspico che questa occasione non vada persa. Ci sono seicento magistrati che andranno ridistribuiti sul territorio e mi auguro che la procura di Vibo, come quella di Lamezia Terme, sia tenuta in maggiore considerazione».
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