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Crotone, incontro tra sindacati e commissario per discutere del futuro di Akrea

La storica società, nata negli anni cinquanta per la gestione del sistema dei rifiuti di Crotone, rischia di chiudere. Previsto un incontro per ragionare dello sbloccati dei finanziamenti per la ra…

Pubblicato il: 04/02/2020 – 17:36
Crotone, incontro tra sindacati e commissario per discutere del futuro di Akrea

di Gaetano Megna
CROTONE
 La storica società, nata negli anni cinquanta per la gestione del sistema dei rifiuti di Crotone, rischia di chiudere. Il primo tassello a saltare è quello degli ausiliari del traffico. Nel 2009 l’allora giunta comunale guidata da Peppino Vallone aveva affidato all’Akrea, che si occupava esclusivamente della raccolta e conferimento in discarica dei rifiuti, altri servizi: le strisce blu per il parcheggio, l’affissione e il verde pubblico. La gestione del servizio affissione è stata successivamente esternalizzata e all’Akrea sono rimasti i rifiuti, le strisce blu e il verde pubblico. Attività che ha potuto garantire con un cospicuo gruppo di dipendenti: oltre 100 impegnati nella raccolta dei rifiuti, 13 ausiliari del traffico (parcheggi a pagamento) e dieci per il verde e il decoro pubblico. Sempre Vallone aveva proposto l’idea progettuale di costituire con i 27 Comuni della provincia pitagorica una società d’Ambito, che avrebbe consentito l’affidamento diretto di tutto il sistema dei rifiuti. L’dea di Vallone era quella di costituire una società pubblica in house providing per farsi affidare dalla Regione Calabria anche il compattatore di Ponticelli, dove vengono attualmente lavorati i rifiuti della provincia di Crotone e di comuni di altre province. L’idea di Vallone non è stata, però, ripresa da Ugo Pugliese, che lo ha seguito alla guida della città pitagorica. In verità nessuno dei due sindaci ha affrontato positivamente il problema della raccolta differenziata. Probabilmente Crotone in Italia è l’unica città capoluogo di provincia a non avere avviata la raccolta differenziata dei rifiuti. Il mancato raggiungimento degli obiettivi della differenziata fanno scattare l’attività di inflazione europea, che viene distribuita nelle bollette dei cittadini. I sindacati parlano di un milione di euro all’anno. Il commissario prefettizio Tiziana Costantino subentrata a Pugliese, lo scorso 3 dicembre, in seguito alle dimissioni del sindaco e allo scioglimento del consiglio comunale, tra le tante cose, ha deciso di mettere mano anche alla “questione” partecipate.
Ha iniziato proprio dall’Akrea, dove tra le questioni da affrontare c’era il rinnovo della convenzione dell’affidamento del servizio e l’applicazione della legge Madia del 2017. Ha prorogato di quattro mesi l’affidamento del servizio ad Akrea, in attesa di procedere con il bando per individuare il nuovo gestore per la raccolta e il conferimento dei rifiuti. La proroga scade il prossimo 30 aprile. Nelle more ha proceduto all’organizzazione dell’Ato rifiuti della provincia di Crotone, mantenendo la carica della presidenza nelle sue mani. Nel momento in cui sarà fatto il bando chi vincerà avrà la nuova gestione. L’attuale situazione organizzativa e il parco macchine possedute da Akrea non fanno presagire nulla di buono. C’è addirittura chi sostiene che l’Akrea, al momento, non possiederebbe nemmeno i requisiti per partecipare al bando. La gestione pubblica dei rifiuti a Crotone, quindi, potrebbe avere le ore contate. L’attuale presidente facenti funzioni, Raimondo Mancini, subentrato al compianto Rocco Gaetani, deceduto improvvisamente da poco, sostiene che «le responsabilità non sono di Akrea, che ha fatto tutti i passi necessari per regolarizzare la questione». L’ultima sollecitazione fatta da Gaetani al Comune risale al mese di settembre scorso, quando ancora il commissario non c’era. La sollecitazione, però, è rimasta lettera morta. Mancini racconta del bando fatto da Gaetani per l’acquisto dei nuovi mezzi, chiuso senza partecipanti. I mezzi servivano per avviare la raccolta differenziata porta a porta. Il mancato avvio della differenziata ha bloccato anche il finanziamento di 2,2 milioni di euro assegnato dalla Regione per l’avvio del servizio.
LA SITUAZIONE DEI LAVORATORI Quei soldi sono fermi e la differenziata è rimasta un sogno nel cassetto. Se l’Akrea non partecipa o non vince il bando sarà destinata a chiudere. Il problema da risolvere a questo punto è quello dei lavoratori. È evidente che chi vince il bando dovrà accollarsi anche i lavoratori. Quanti? L’enigma da risolvere è questo. Nel salvataggio potrebbero non entrare gli ausiliari del traffico e i lavoratori del verde pubblico.
La questione degli ausiliari del traffico è stata già posta dal commissario, che domani alle 17 incontrerà i sindacati. La convenzione per questo servizio è scaduta lo scorso mese di novembre e da qualche giorno i lavoratori sono stati collocati in ferie in attesa di chiarimenti. La legge Madia impedisce all’Akrea la gestione di più servizi. Anche questo problema, secondo il racconto di Mancini, il presidente Gaetani aveva sollevato lo scorso mese di settembre e anche su questo il Comune ha fatto finta di nulla. «Non è un problema dell’Akrea», ci tiene a chiarire Mancini. Le responsabilità sono del Comune che è proprietario dell’Azienda. Il consiglio di amministrazione, secondo Mancini, «non può fare altro che seguire le indicazioni che arrivano dalla proprietà, che è il Comune». Che fine faranno allora i 13 lavoratori? La convenzione, nel rispetto della legge Madia, non è stata rinnovata e, quindi, il Comune potrebbe avere in mente di cedere il servizio ai privati. I sindacati chiedono chiarezza e il commissario li ha convocati per domani. (redazione@corrierecal.it)

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