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Provincia di Crotone, il Pd dice no all'accordo con Sculco

I dem correranno da soli per l’elezione del presidente. Anche il progetto che porterà alle Comunali parte senza aperture ad altri movimenti. Il commissario Iacucci sostenuto dai vertici del partito

Pubblicato il: 04/02/2020 – 20:34
Provincia di Crotone, il Pd dice no all'accordo con Sculco

di Gaetano Megna
CROTONE
Il Partito democratico correrà da solo per l’elezione del presidente della Provincia di Crotone. Lo ha deciso il coordinamento provinciale del partito appositamente convocato dal commissario Franco Iacucci. Nei prossimi giorni Iacucci, coadiuvato dal gruppo dirigente più vicino alle sue posizioni, incontrerà i sindaci e i capigruppo dem dei consigli comunali interessati al voto del prossimo 3 marzo. La decisone di non fare alleanze ha solo una chiave di lettura: mantenere fuori dall’accordo Enzo e Flora Sculco. Non a caso Iacucci ha convocato la riunione del coordinamento, nel tardo pomeriggio di oggi, solo dopo l’esito della visita in Calabria del segretario nazionale Nicola Zingaretti. Ieri a Catanzaro, tra le altre cose, è stato deciso di costituire nel consiglio regionale calabrese gruppi separati, rappresentative delle tre liste che hanno sostenuto la candidatura di Pippo Callipo. Significa che nei territori gli eletti nelle liste dei “Democratici e progressisti” e “Io resto in Calabria” possono anche non essere considerati pezzi del partito prestati per un progetto politico.
Nella provincia di Crotone questo significa, quindi, che la consigliera regionale Flora Sculco non è da considerarsi esponente del Pd. La costituzione di un gruppo unico non avrebbe consentito di fare differenziazioni. Parte il progetto per riprendersi la Provincia di Crotone, che era stata conquistata da Flora ed Enzo Sculco con l’elezione di Ugo Pugliese alla carica di presidente. Contestualmente parte anche il progetto politico per le Comunali senza l’accordo con il movimento che si riconosce con gli Sculco. Questo si legge nella scelta di correre da soli alle elezioni del presidente della Provincia. Un progetto che oggi, tra l’altro, potrebbe diventare credibile, perché non c’è più Mario Oliverio a mescolare le carte. All’interno del Pd, insieme ad Oliverio, si è molto indebolita anche la posizione di Nicola Adamo sostenitore della prima ora dell’accordo con il “reuccio” di via Firenze. E in Calabria Iacucci non è solo a combattere questa battaglia da quando gli equilibri si sono invertiti e Oliverio ha visto commissariare le due federazioni del Pd più vicine alle sue posizioni (Cosenza e Crotone).
Resta da capire quale rapporto intendono avere Iacucci e il suo coordinamento con gli esponenti del partito che non intendono rinunciare ad un eventuale accordo con il “reuccio”. C’è un’altra questione che favorisce la scelta fatta oggi e cioè il risultato uscito dalle urne delle regionali. È vero che Flora Sculco è stata rieletta ed è l’unica della provincia di Crotone ad entrare nel consiglio regionale, ma è pur vero che rispetto a cinque anni fa, nella sola città di Crotone, ha perso ben 1.000 voti di preferenza. In città gli Sculco sono più deboli del passato ed hanno bisogno di alleanze. (redazione@corrierecal.it)

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