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Servizio 118 Cosenza, Giudiceandrea: «Ancora incertezze sul futuro delle associazioni di volontariato»

L’esponente dem ritorna a denunciare la situazione degli operatori: «Gli effetti del commissariamento un pericolo per la popolazione»

Pubblicato il: 04/02/2020 – 14:54
Servizio 118 Cosenza, Giudiceandrea: «Ancora incertezze sul futuro delle associazioni di volontariato»

COSENZA «È passato un mese, la scadenza si avvicina e del futuro delle associazioni di volontariato che supportano il 118 in provincia di Cosenza non se ne sa nulla». A dirlo è l’esponente del Partito democratico Giuseppe Giudiceandrea che nella sua attività di consigliere regionale si era occupato del caso. «Torno a parlare di questa delicata vicenda – dice Giudiceandrea – per due motivi. Il primo è quello di carattere sociale: occupazione a rischio e, soprattutto, il pericolo che il 118 bruzio rischi la paralisi a scapito della salute dei cosentini. Il secondo motivo riguarda le parole pronunciate dal segretario del Pd Nicola Zingaretti, tornato a Catanzaro per analizzare i risultati elettorali del Partito democratico, che ha esortato noi tutti a occuparci sempre più delle emergenze calabresi come sanità e occupazione fra tutte». «Gli effetti devastanti che il commissariamento della Sanità sta producendo sono un pericolo per gli abitanti della provincia di Cosenza – spiega Giudiceandrea –. Nel 2018 è stato emanato un decreto che disciplina le autorizzazioni sanitarie per le associazioni di volontariato. Il decreto spiegava che entro la fine di giugno 2019 tutte le associazioni interessate avrebbero dovuto accreditarsi. Entro 90 giorni la procedura doveva essere completata. Non è stato fatto ed è arrivata, il 31 dicembre 2019, la scadenza della convenzione fra l’Asp di Cosenza e le associazioni che supportano il 118».
«Ora – continua Giudiceandrea – succede che viene proposta alle associazioni una proroga fino al 12 febbraio 2020 ma, allo stesso tempo, l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza non procede ad un rinnovo ulteriore perché quelle associazioni non risultano accreditate pur avendo presentato tutta la documentazione entro giugno 2019 così come chiedevano i commissari. Il 12 febbraio è arrivato e ancora non si è mosso nulla. Tutto questo immobilismo va a scapito della salute dei calabresi ed è inaccettabile».

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