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I “Gattopardi” di Catanzaro, in arrivo la nuova (vecchia) giunta di Abramo

La crisi politica della maggioranza al Comune sta per essere chiusa con il varo di un esecutivo che sostanzialmente non cambia, a parte una “new entry”. Per il resto, rivisitazione degli equilibri …

Pubblicato il: 05/02/2020 – 18:56
I “Gattopardi” di Catanzaro, in arrivo la nuova (vecchia) giunta di Abramo

CATANZARO Come se non fosse successo nulla… E così, dopo l’esplosione giudiziaria e mediatica di “Gettonopoli” che ha fatto sprofondare per l’ennesima volta la città nel pubblico e nazionale ludibrio e dopo una crisi politica che poteva essere un “lavacro” e invece non lo sarà, al Comune di Catanzaro sta per vedere la luce la nuova giunta, che poi è praticamente la stessa di quella azzerata non più tardi di sei giorni fa dal sindaco Sergio Abramo.
Al fondo di un paio di settimane estremamente tese, e al fondo di un accordo faticosamente raggiunto tra le forze della coalizione vincente del giugno 2017 dopo lo “strappo” di Forza Italia, il primo cittadino si accinge a varare l’esecutivo che dovrebbe rilanciare l’azione amministrativa di Palazzo De Nobili: questione di ore, dicono fonti accreditate del centrodestra, ma in verità le sorprese saranno ben poche. A quanto risulta, la nuova giunta di Abramo dovrebbe presentare, infatti, una sola “new entry”, nel ruolo di vicesindaco, che dovrebbe essere Gabriella Celestino, stimatissima dirigente del Comune in passato e già vicesindaco dello stesso Abramo qualche anno fa: con l’ingresso della Celestino il forzista Ivan Cardamone, già vicesindaco, diventerà assessore mantenendo però le deleghe della Cultura e del Patrimonio. Un profilo di prestigio, oggettivamente, quello della Celestino, che però non basta a fugare l’impressione di un’operazione chiaramente “gattopardesca” sottesa allo start della nuova amministrazione: perché, nonostante le premesse di un ricambio e nonostante le annunciate dimissioni di tutti gli assessori di Forza Italia, nella nuova squadra di governo – sempre secondo fonti del centrodestra – ci saranno praticamente gli stessi che ci sono stati fino all’azzeramento, a parte Modestina Migliaccio Santacroce, che si è effettivamente dimessa. Fioccano già le frasi fatte: “tanto rumore per nulla”, “la montagna ha partorito il topolino”. Frasi fatte ma azzeccate… Insomma, un’”aggiustatina”, nulla di più: questo sarebbe il succo dell’intesa raggiunta tra il sindaco Abramo, i “colonnelli” di Forza Italia Mimmo Tallini e Claudio Parente e il gruppo “Catanzaro da Vivere” riconducibile a Piero Aiello e Baldo Esposito.
Un’intesa che – annotano molti analisti politici – si sarebbe di fatto limitata solo a una rivisitazione degli equilibri della maggioranza di centrodestra, e che vedrebbe Forza Italia “strappare” un risultato più grosso di quanto preventivabile, nonostante una posizione di partenza apparentemente più debole all’avvio della crisi: gli azzurri infatti hanno perso un paio di consiglieri, transitati al Misto per seguire la linea di Abramo, ma ciononostante dovrebbero segnare una maggiore presenza nelle partecipate “Amc” e “Catanzaro Servizi”. Tutto qui, la verifica di maggioranza, che invece ha di fatto completamente omesso una profonda riflessione sui motivi che hanno determinato uno dei punti più basi della storia politica della città: aspetto che dunque resta ancora un “nodo irrisolto”, e per questo Forza Italia, nelle sue interlocuzioni con il sindaco Abramo, ancora in queste ore insiste a sostenere che il problema non è affatto numerico ma politico e che non basterà un semplice “vernissage” per andare avanti in un’esperienza comunale sulla quale continueranno a volteggiare, forse anche più preoccupanti di prima, venti di tempesta (non solo politica…). E come se non bastasse, all’orizzonte potrebbe profilarsi un altro “pasticcio”, legato alla prossima convocazione del Consiglio comunale per le surroghe dei consiglieri di minoranza dimessisi nei giorni scorsi: si tornerà in aula il 18 febbraio, ben oltre i termini previsti dal Tuel per questa incombenza. A quanto risulta, la maggioranza sarebbe confortata da una sentenza del Consiglio di Stato, ma anche questo episodio la dice lunga sul caos che sta avvolgendo il Comune di Catanzaro. Lì dove i “gattopardi” si muovono sempre più a loro agio. (a.cant.)

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