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Gli animalisti insorgono: «Gestione del randagismo in Calabria è stata fallimentare»

Il Movimento animalista della Calabria e la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente si dissociano dal «modus operandi della task force Grandinetti voluta anche dal commissario Cot…

Pubblicato il: 08/02/2020 – 15:29
Gli animalisti insorgono: «Gestione del randagismo in Calabria è stata fallimentare»

CATANZARO «La gestione dell’emergenza randagismo in Calabria è stata fallimentare. A ben sette mesi dal primo incontro tra le associazioni, il commissario Cotticelli e il responsabile della task force Grandinetti, le aspettative iniziali sono andate deluse e ‘non si registrano passi avanti. Perciò il Movimento animalista della Calabria e la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che fanno capo all’on. Michela Vittoria Brambilla, hanno deciso di dissociarsi dal ‘modus non operandi’ della task force». È quanto si afferma in un comunicato delle due organizzazioni. «Più volte – afferma la vicecoordinatrice regionale del Movimento, Cristina Valeri – abbiamo chiesto, in spirito di leale collaborazione, di poter partecipare alla definizione delle misure più adatte ad affrontare una situazione palesemente insostenibile, offrendo la nostra disponibilità e le nostre conoscenze. Abbiamo chiesto tutta la documentazione necessaria per presentare proposte sulla base delle norme effettivamente vigenti. Non ci sono state risposte o sono state comunque insufficienti. Sul fronte del randagismo la Calabria è caduta in una sorta di immobilismo drammatico, al quale maldestramente si è cercato di porre rimedio tramite due Decreti del commissario ad acta, uno del 2015 e uno del 2018, che stanziavano nel complesso circa 1 milione di euro per l’operatività dei canili sanitari provinciali ma si sono rivelati inapplicabili e sono rimasti per lo più inapplicati». «Benché pronti a dare il nostro contributo – dice ancora Cristina Valeri – non siamo stati messi in condizione di collaborare. Perciò abbiamo presentato istanza di accesso agli atti per conoscere le eventuali determinazioni prese e valutare le possibili azioni da intraprendere nell’interesse degli animali».

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