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Inchiesta sulle Regionali, Aieta indagato per corruzione. Nei guai i sindaci di Acri e Longobucco

Il consigliere rieletto è stato interrogato dalla procura di Paola. Gli sono stati sequestrati il personal computer e alcuni documenti. Al vaglio degli investigatori i presunti favori in cambio di …

Pubblicato il: 11/02/2020 – 16:06
Inchiesta sulle Regionali, Aieta indagato per corruzione. Nei guai i sindaci di Acri e Longobucco

PAOLA Giuseppe Aieta è iscritto nel registro degli indagati della procura di Paola. Per il consigliere regionale uscente e nuovamente confermato alle scorse regionali nella lista dei Democratici e Progressisti, l’ipotesi di accusa è quella di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Nel corso della mattinata di martedì 11 febbraio è stato interrogato dal capo della procura di Paola, Pierpaolo Bruni, mentre gli inquirenti svolgevano una perquisizione domiciliare nella sua segreteria politica a Cetraro, comune dove è residente, al termine della quale hanno posto sotto sequestro un personal computer e alcuni documenti. L’ipotesi di reato si configurerebbe nella promessa di voti per le elezioni dello scorso gennaio in cambio di favori. È per questo che nello stesso procedimento risultano coinvolti anche Pino Capalbo, sindaco di Acri,il quale procacciando voti nel corso dell’ultima campagna elettorale avrebbe ricevuto come corrispettivo «il mantenimento ed il rinnovo dell’assunzione di Capalbo» nella struttura speciale della regione facente capo ad Aieta. Tra gli indagati compare anche Giovanni Pirillo, sindaco di Longobucco, accusato di aver accettato di procacciare voti ad Aieta in cambio dell’assunzione del figlio all’interno della struttura speciale regionale. Non sono solo loro ad essere attenzionati dalla procura tirrenica. L’indagine è estesa anche nei confronti di Emilio Morelli che sarebbe stato contattato da Giuseppe Aieta per ottenere consensi a Roggiano Gravina grazie al supporto della moglie, attualmente consigliere comunale. Per Morelli la promessa sarebbe stata quella di una assunzione nella struttura regionale in dotazione al consigliere. Aieta, secondo quanto si apprende dalle indagini, avrebbe ricevuto dall’imprenditore della sanità Giuseppe Chiaradia, anche lui iscritto nel registro degli indagati,  voti per aver «sollecitato funzionari pubblici per l’ottenimento dell’accreditamento di strutture del Chiaradia presso la regione Calabria». Un altro capitolo dell’inchiesta riguarderebbe invece la promessa fatta da Aieta, ad una delegazione dei lavoratori della Terme Luigiane. Il consigliere regionale, infatti,  sarebbe impegnato per ottenere la proroga della sub concessione dello sfruttamento delle acque termali delle Terme, in cambio di voti.
LA VERSIONE DI AIETA «A seguito della notifica della proroga di indagini preliminari a mio carico, pochi giorni addietro – per il tramite del mio difensore di fiducia – avevo richiesto all’Autorità Giudiziaria inquirente di essere ascoltato in ordine ad ogni eventuale contestazione – dichiara il consigliere regionale Giuseppe Aieta -. Mi sono recato presso la Procura della Repubblica di Paola per essere ascoltato. È in tale circostanza che ho appreso di essere indagato per corruzione unitamente all’avvocato. Pino Capalbo, sindaco di Acri, al dottore Giovanni Pirillo, Sindaco di Longobucco, al dottore Giuseppe Chiaradia, titolare di una casa di riposo sita in Corigliano – Rossano ed al signor Emilio Morelli di Roggiano. Ritengo allora necessario e doveroso chiarire la vicenda, pubblicando integralmente le contestazioni mosse nei confronti della mia persona, per dovere di trasparenza che la funzione che ricopro mi impone.
Ho spiegato e chiarito all’Autorità Giudiziaria ogni contestazione punto per punto. Continuerò come la mia storia umana e politica dimostra – continua Aieta – ad impegnarmi nelle giuste battaglie politiche con la determinazione di sempre, così come continuerò ad avere pieno rispetto e fiducia nei confronti della magistratura. Al fine di evitare che questa vicenda possa sortire strumentalizzazioni, preannuncio la mia decisione di autosospendermi dal Partito Democratico, fino a quando non sarà chiarita la mia posizione.  Con la consapevolezza che questo accadrà».
LA SOLIDARIETA’ DEL PD DI CETRARO «Le indagini giudiziarie, come apprese dalla stampa, che interessano il consigliere regionale Giuseppe Aieta arrivano come un fulmine a ciel sereno in considerazione del fatto che Aieta da circa quindici anni ha occupato incarichi amministrativi a tutti i livelli, dimostrando sempre di essere un punto di riferimento per tutte le iniziative a sostegno della legalità e del rispetto delle regole – scrivono i democratici in una nota stampa -. Un sindaco brillante ed attivo, che si è prodigato per il processo di crescita culturale e sociale della nostra comunità, un consigliere provinciale al servizio degli enti locali, un consigliere regionale scrupoloso, attento e rispettoso di tutte le procedure amministrative. Il Circolo del Pd di Cetraro è certo che Aieta saprà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli sono addebitati. Il Pd ribadisce la sua piena e totale fiducia alla magistratura a cui chiede di accertare rapidamente i fatti e di procedere con rigore e determinazione».
 

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