CATANZARO Il Tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’ingegnere Ottavio Rizzuto, rimettendolo completamente in libertà. A darne notizia con una nota, sono i difensori Tiziano Saporito e Sandro Furfaro. Rizzuto, venne tratto in arresto all’alba dell’operazione Thomas condotta dalla guardia di finanza di Crotone coordinata dalla Dda di Catanzaro.Ottavio Rizzuto, 71 anni, di Cutro, è considerato l’anello di congiunzione tra gli ambienti della politica (che il gip non ritiene siano a conoscenza dei contatti di Rizzuto con soggetti contigui ad ambienti criminali) e quelli dell’imprenditoria mafiosa, accusato di concorso esterno per avere favorito la cosca capeggiata da Nicolino Grande Aracri. Tutti gli incarichi occupati da Rizzuto sono stati, secondo l’accusa, spesi a favore della locale di Cutro. Nella veste di responsabile dell’ufficio tecnico del comune crotonese, avrebbe cercato di assicurare l’ottenimento di appalti a imprese legate ai Grande Aracri come quella dell’imprenditore Rosario Lerose, titolare della Lerose Idroimpianti srl sempre pronta ad assicurare impiego a persone gravitanti intorno alla cosca.
Rizzuto, da presidente del cda della Bcc di Crotone, avrebbe assicurato finanziamenti a soggetti legati alle cosche, così come l’apertura di conti correnti nei quali fare affluire fondi di provenienza illecita. Il “faccendiere” spendeva importanti conoscenze con politici regionali come Giuseppe Tursi Prato e Nicola Adamo con lo scopo di «garantire l’aggiudicazione di commesse in favore di imprese di chiara estrazione ‘ndranghetistica riconducibili a Gianni Mazzei, Maurizio Iembo e il gruppo imprenditoriale Villirillo, cui è riconducibile la Crotonscavi Costruzioni generali spa». «Siamo soddisfatti perchè provvedimenti come questo ci fanno ancora credere nella giustizia» dichiarano i due avvocati dopo aver conosciuto il verdetto dei riesame.
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