CORIGLIANO ROSSANO Il diritto alla salute è uno dei grandi “vuoti” che attanagliano la Sibaritide. E se da una parte c’è il Pd di Corigliano Rossano che chiede alla dirigenza dell’Asp di rivedere il provvedimento sulla chiusura degli uffici legali periferici in tutta la provincia di Cosenza, dall’altra il sindaco Stasi tuona anche contro la rinnovata ipotesi di chiusura del reparto di Pediatria, le criticità dei Pronto soccorso dello spoke e si dice pronto ad agitare le piazze.
«Evidentemente non è ancora abbastanza chiaro che la città di Corigliano Rossano – afferma il sindaco – e tutto il territorio non possono e non devono essere catalogati, interpretati e trattati come area periferica e quindi marginale di un centro che non esiste, né tanto meno che esista un polo urbano da considerare più importante di altri. Le popolazioni della Sibaritide hanno letteralmente perso la pazienza. Non tollereremo più alcun tentativo, neppur sul piano del confronto, di far arretrare ulteriormente la già inaccettabile ed incostituzionale linea di garanzia minima di servizi e diritti fondamentali al cittadino».
Stasi sottolinea di aver già chiesto un incontro al commissario dell’Asp, Daniela Saitta, «sull’emergenza sanitaria territoriale, con particolare riferimento al reparto di Pediatria, al Pronto soccorso ed al comprensibile clima di allarme e protesta determinato dalla notizia circa la chiusura degli uffici legali». Il sindaco di Corigliano Rossano inizia ad agitare la piazza ed annuncia una riunione a breve della Conferenza dei sindaci che presiede. «Se confermata anche solo nelle intenzioni – conclude – la cessazione di tali uffici sarebbe del tutto scriteriata a da contrastare in tutte le sedi ed a questo punto nelle piazze».
PD Anche per i dem sibariti la chiusura degli uffici legali periferici, «è illogica e non risolutiva di alcun problema né di carattere organizzativo né di carattere economico. Non consentirà, nei fatti alcun risparmio. Ma l’aspetto più grave, che ci preme sottolineare, è che la disposizione dimostra una totale ignoranza del territorio e delle sue necessità».
«È facile intuire – proseguono dal Pd – come gli uffici legali periferici, e in particolare l’ufficio di Corigliano-Rossano, assumano un’importanza strategica per il territorio, poiché non solo assicurano la gestione di gran parte dell’attività istruttoria e dell’intero contenzioso riguardante la fascia ionica e del Pollino di questa Azienda, ma perché curano i rapporti con gli spoke di Paola-Cetraro, di Castrovillari e di Corigliano Rossano che ricadono proprio nei territori degli uffici che si intendono chiudere. E soprattutto, questi uffici assicurano quella presenza sul territorio necessaria sia ai molti professionisti della zona, che evitano così di arrivare fino a Cosenza, sia ai dipendenti delle altre Unità Operative, alle Direzioni Sanitarie degli spoke e all’utenza dei distretti Jonio sud e Jonio nord».
I dem chiudono con una domanda: «Perché accentrare tutto a Cosenza e rendere il nostro territorio sempre più scarno di servizi?» (lu.la.)
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