di Roberto De Santo
CATANZARO Quel che c’è di certo è che la Calabria non rientra (ancora) tra le mete turistiche preferite dagli italiani dove hanno trascorso le proprie vacanze. Né tra quelle dove si sono svolti viaggi di lavoro. Almeno nel 2019, infatti, la regione non è tra le principali località individuate dai nostri connazionali quale tappa delle ferie estive né tantomeno di quelle invernali. Nonostante il Mezzogiorno continui a registrare le quote più elevate per le vacanze lunghe rispetto alle altre zone del Paese (27,1% rispetto alle regioni del Centro ferme all’11,6%), la Calabria non rientra tra quelle elette. È quanto emerge dal rapporto Istat “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero” che ha passato in rassegna tutti i viaggi effettuati dagli italiani nel corso del 2019 nel Belpaese e all’estero. Un rapporto che giunge nel corso dell’edizione 2020 della Borsa internazionale del turismo (Bit) che si svolge come ogni anno a Milano. Un’occasione per affrontare concretamente i temi di uno dei settori più strategici per programmare il rilancio economico dell’intera Calabria. Nonostante i passi avanti compiuti dalla regione, resta ancora lontana dal raggiungere l’obiettivo di divenire tra le location più ambite dei grandi flussi turistici nazionali. Ed il rapporto pubblicato dall’Istat lo certifica ancora una volta.
VIAGGIATORI IN CALO IN ITALIA Una report che segnala come durante lo scorso anno il numero di viaggi compiuti dai connazionali sia complessivamente diminuito: -8,8% rispetto al 2018.In particolare, sono stati 71 milioni e 833mila le partenza di italiani per motivi di svago o di lavoro pari a 411 milioni e 155mila pernottamenti. Gran parte dei viaggi effettuati per vacanze (89%) così come per lo stesso motivo si sono registrati buona parte dei pernottamenti: ben il 93,4%. Ebbene tra le mete preferite da questi vacanzieri non c’è appunto la Calabria.
LE REGIONI REGINE DEL TURISMO Andando a scandagliare il report, emerge infatti che le località prese d’assalto dai turisti italiani si trovano in 5 regioni: Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto. A cui si aggiunge da quest’anno anche il Trentino Alto Adige. Oltre la metà dei viaggi effettuati nel corso del 2019 (per l’esattezza il 52,7%) hanno riguardato queste sei regioni. Tra queste è la Toscana che si aggiudica ancora una volta la meta regina dei viaggi per turismo degli italiani: da sola assorbe infatti 11,2% del totale complessivo dei movimenti registrati nel corso del 2019 e sale al 14,9% se si considerano le permanenze più brevi.
LE PERMANENZE PIÙ LUNGHE Passando poi a setaccio le mete predilette per le vacanze più lunghe troneggia la Puglia che con l’11% risulta la regione con maggiore affluenza di turisti nell’anno e che sale al 12,7% nel periodo estivo e all’11,9 nel periodo primaverile dove è seconda solo alla Toscana (12,2%).
E restando sempre alla stagione estiva – periodo in cui la Calabria con i suoi 800 chilometri di costa, le montagne e le altre attrattive potrebbe sviluppare meglio le sue potenzialità – la nostra regione non risulta tra le mete predilette. Visto che oltre la Puglia, c’è l’Emilia Romagna, la Liguria, il Trentino Alto-Adige e la Toscana. Valutando poi le destinazioni preferite per le vacanze lunghe invernali il Trentino assorbe quasi il 30% del totale dei vacanzieri, distaccando di molto il Lazio (15,6%) e la Lombardia (10,7%).
MATERA “TIRA” LA VOLATA ALLA BASILICATA Una nota a margine merita la Basilicata che entra tra le mete preferite per effettuare viaggi a scopo culturale. Addirittura lo scorso anno il 57% dei flussi vacanzieri regionali dedicati ad escursioni culturali hanno portato gli italiani verso questa regione confinante. Merito certamente del grande appeal esercitato da Matera e la sua nomina a capitale della cultura europea 2019. Un aspetto che chiarisce quanta valenza esercita nelle scelte delle destinazioni turistiche l’avvio di iniziative culturali di rilievo internazionale.
Una lezione che dovrebbe essere colta da chi si appresta ad avviare politiche turistiche in Calabria che senza dubbio avrebbero ricadute estremamente positive su tutta l’economia della regione. Dunque spesso non basta solo partecipare a fiere nazionali ed internazionali di settore se poi dietro non ci sono iniziative strutturate ma soprattutto strategie complessive che possano sostenere il rilancio del settore. (r.desanto@corrierecal.it)
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