Ultimo aggiornamento alle 15:43
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

False perizie, medico e consulente si difendono. «I nostri referti in linea con quelli di altri colleghi»

Nel processo con il rito abbreviato parlano Rizzo e Notarangelo. Il primo nega l’esistenza di un patto corruttivo con l’avvocato Staiano, il secondo afferma di non conoscerlo. Chiesta l’assoluzione…

Pubblicato il: 12/02/2020 – 11:08
False perizie, medico e consulente si difendono. «I nostri referti in linea con quelli di altri colleghi»

CATANZARO Ha avuto inizio ieri il processo con rito abbreviato sulle presunte false perizie mediche messe in atto da avvocati e periti medici (sia della difesa che nominati dal giudice) per dichiarare il boss Andrea Mantella, oggi collaboratore di giustizia, incompatibile con il carcere. Hanno scelto il rito abbreviato Massimo Rizzo, 56 anni, di Catanzaro, medico, consulente tecnico della difesa; Antonella Scalise, 62 anni di Crotone, consulente tecnico della difesa; Mauro Notarangelo, 51 anni di Catanzaro, medico legale (in qualità di perito nominato dal giudice); Santina La Grotteria 46 anni, di Maierato, compagna del collaboratore di giustizia Andrea Mantella.
Nel corso dell’udienza Rizzo e Notarangelo hanno reso spontanee dichiarazioni davanti al gup. Hanno difeso la validità scientifica delle proprie valutazioni le quali sotto il profilo diagnostico ricalcano fedelmente tutte le valutazioni di tutti gli specialisti che hanno visitato Mantella, che fossero consulenti della difesa, del pm, nominati dal giudice, e anche i medici penitenziari che hanno redatto il diario clinico del detenuto nelle carceri di Catanzaro, Livorno, Cagliari.
Da tutti – hanno dichiarato gli imputati – Andrea Mantella è stato definito psicotico. Rizzo ha affermato che non vi è mai stato un patto corruttivo con l’avvocato Salvatore Staiano – rinviato a giudizio in questo procedimento – e che in una occasione verificatasi dopo i fatti investigati, ha visitato un detenuto difeso da Staiano e ha concluso per la compatibilità in carcere dell’uomo. Rizzo ha inoltre dichiarato di avere ricevuto, in qualità di perito della difesa, tremila euro dai familiari di Mantella, regolarmente fatturati.
Notarangelo ha affermato di conoscere Rizzo per fama e di non conoscere invece Salvatore Staiano. Ha dichiarato di non avere mai ricevuto denaro diverso da quello relativo ordinario compenso per le prestazioni da consulente tecnico d’ufficio e di non essere mai stato avvicinato da alcuno.
Nel corso dell’udienza di martedì ha avuto inizio la requisitoria del sostituto procuratore della Dda Annamaria Frustaci che proseguirà nella prossima udienza del 12 maggio. Nel corpo del proprio intervento il pm ha anticipato che chiederà l’assoluzione di Antonella Scalise per non aver commesso il fatto. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco Catanzaro (La Grotteria); Francesco Gambardella (Massimo Rizzo), Gregorio Viscomi, Stefano Nimpo (Mauro Notarangelo), Maria Antonietta Niccolò e Vrenna (Antonella Scalise). (ale.tru.)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x