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Trafficava droga via mare dal Portogallo, 9 anni al "Baffo"

Biagio Mammoliti, noto anche come “il tedesco” aveva appena finito di scontare una condanna 8 anni per droga, ma le porte del penitenziario si riaprono per lui dopo la pronuncia del tribunale di Br…

Pubblicato il: 12/02/2020 – 12:27
Trafficava droga via mare dal Portogallo, 9 anni al "Baffo"

BRESCIA Nove anni di carcere e 32 mila euro di ammenda per Biagio Mammoliti, noto come “il Baffo” o “il tedesco” finito da anni sotto la lente della procura di Brescia per i suoi contatti con narcotrafficanti di rango e per i numerosi affari di droga gestiti tra Portogallo, Spagna e Germania, a Monchengladbach, dove si era trasferito dalla Calabria.
Originario di Melicucco, il suo nome era divenuto ricorrente poiché già in diverse indagini come “Valle”, “Nausicaa” e “Narcos” che tra la fine degli anni 90 e i primi 2000, che aveva smantellato una serie di multinazionali del traffico internazionale di droga gestite nel bresciano con approvvigionamento da Colombia e Santo Domingo.
Il procedimento di prevenzione aveva portato anche al sequestro di immobili, ingenti quantitativi di denaro e droga, ma anche armi. Aveva finito di scontare da poco una condanna a 8 anni dopo esser stato fermato in Portogallo con 36 chili di cocaina e ieri, il 61enne è stato condannato per un trasporto di polvere bianca diretta a Brescia, via Portogallo.
La richiesta dell’accusa condotta dal procuratore Paolo Savio era di 15 anni perché rinviava ad un traffico di cocaina proveniente dal Sudamerica, radicato nel tempo e che ammontava a circa 100 chili complessivi.
Il sistema era ampiamente articolato: una volta concordato l’acquisto, seguendo con un gps le coordinate del nascondiglio subacqueo, veniva recuperata con motoscafi e consegnata agli acquirenti. Secondo le ricostruzioni dell’accusa, gli accordi delle operazioni di compravendita tra Mammoliti e Serra erano stati raggiunti durante un incontro alle Torbiere sul lago d’Iseo. Il «tedesco» aveva il compito di reperire la cocaina, attraverso i suoi contatti tra Spagna e Portogallo, mentre Serra, avvalendosi di una serie di corrieri e pensando al reperimento del contante per il pagamento, pensava poi a smerciarla sull’asse Brescia-Torino. I movimenti erano stati ricostruiti attraverso intercettazioni ambientali che descrivono anche l’ultimo trasporto, nato decisamente sotto una cattiva stella. Si era infatti deciso di caricare 10 chili di cocaina a bordo di una Mercedes Slk da recapitare a Mammoliti in Portogallo. Ma chi aveva reperito l’auto aveva sbagliato modello (scegliendone uno con meno possibilità di occultare la droga) e il carico si era ridotto a un solo chilo. Il traffico era stato poi stroncato di lì a poco dai Carabinieri, coordinati dalla Procura di Brescia. Per Mammoliti, che ieri è rimasto in Germania, il suo legale, l’avvocato Fortuna Capelli, aveva chiesto l’assoluzione, ritenendo che non ci fossero elementi sufficienti per individuare effettivi collegamenti tra Mammoliti e Serra.

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