di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Il tribunale del riesame dovrà tornare a pronunciarsi sull’applicazione o meno della misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex assessore regionale calabrese Demetrio Naccari Carlizzi, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Libro Nero condotta dalla Dda contro la cosca di ‘ndrangheta Libri. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la pronuncia del tribunale del riesame il quale aveva accolto il ricorso della Procura distrettuale contro la decisione del gip, che aveva rigettato per mancanza di esigenze cautelari la richiesta della stessa procura di applicare a Naccari la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Sebbene il riesame avesse dato ragione alla Procura, la misura non è stata eseguita in attesa del pronunciamento della Suprema Corte. La questione adesso, con l’annullamento con rinvio della Cassazione che ha accolto il ricorso dei difensori di Naccari, gli avvocati Natale Polimeni e Giuseppe Mazzetti, torna dinanzi al tribunale del riesame. Gli stessi legali hanno commentato così la decisione della Cassazione: «La Cassazione dinanzi alla quale abbiamo illustrato la tesi difensiva incentrata sull’assoluta inesistenza di una condotta capace di integrare, anche minimamente, l’ipotesi contestata ha annullato, giustamente, l’ordinanza del Tdl. Sono contento di questo ulteriore risultato difensivo che sono certo consentirà di dimostrare l’agire limpido e cristallino del Naccari e l’inesistenza di qualunque condizionamento di forze criminali di cui, per come si è dimostrato, è rimasto invece vittima finanche con danno». (redazione@corrierecal.it)
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