Egregio presidente del Consiglio dei ministri,
durante la recente campagna elettorale per le Regionali ho detto più volte, in vari incontri pubblici in cui mi hanno affiancato diversi esponenti del governo venuti in Calabria a sostenere la coalizione che ho avuto l’onore di guidare, che apprezzavamo tale vicinanza ma che avremmo avuto bisogno di atti concreti da parte dell’esecutivo nazionale soprattutto dopo le elezioni.
Come non indugiavo in quella fase nella retorica elettorale, così mi tengo alla larga dai trionfalismi adesso, ma è indubbio che il Piano Sud 2030 che è stato presentato oggi a Gioia Tauro da Lei e dai ministri Lucia Azzolina e Giuseppe Provenzano rappresenti un’occasione unica che non può non destare speranza in chi crede in una Calabria nuova, libera dalla vecchia politica e dalle pastoie di quella parte malata di burocrazia che da anni definisco “mafia con la penna”.
Si sta investendo moltissimo sui giovani, sull’inclusione, sull’innovazione, sull’occupazione femminile, sulle aree interne, sulle infrastrutture. Si stanno combattendo i luoghi comuni con i fatti. È insomma finalmente realtà un piano strutturale decennale basato su un investimento che il governo sta facendo per far rialzare il Paese attraverso il Mezzogiorno. Si tratta di una vera e propria svolta, io però non Le scrivo per manifestare mera gratitudine, bensì per sollecitare un impegno altrettanto serio e concreto nella gestione dei fondi assegnati alla Calabria in termini di rispetto della legalità, di efficienza e di snellimento burocratico. Le Sue parole sincere sul Sud e la competenza pragmatica dimostrata dai ministri Azzolina e Provenzano ci consegnano un’attenzione nuova di cui siamo contenti ma a ciò, comunque, va aggiunta la consapevolezza che tutti noi per primi dobbiamo fare la nostra parte per far sì che non sia l’ennesima occasione sprecata. Perché ciò avvenga occorre però da un lato vigilare sull’intero percorso degli investimenti del Piano Sud mantenendo dritta la barra della legalità, dall’altro garantire la piena efficienza e celerità delle procedure affinché tutto non rimanga imbrigliato in lentezze burocratiche, come quasi sempre è successo nella storia della Repubblica quando sono state stanziate misure straordinarie per il Mezzogiorno.
In un Paese e in una Regione normale non ci sarebbe neanche bisogno di sottolineare queste esigenze, ma è inutile nascondere che non è normale la nostra situazione e che anzi viviamo in una condizione di emergenza sociale dovuta alla pervasività dei metodi criminali infiltratisi fin dentro il cuore delle articolazioni dello Stato.
Abbiamo grande fiducia nell’operato di questo governo e sappiamo già quanto l’amore verso il Sud di cui Lei ha parlato venendo in Calabria non sia un mero esercizio retorico ma una dimostrazione concreta di sostegno che apprezziamo con altrettanto vigore. Ciò però non ci esime, guardando anche ai prossimi appuntamenti legislativi relativi all’Autonomia differenziata, dall’essere propositivi e vigili nel dare voce ai tanti calabresi onesti che, troppo spesso, hanno subìto decisioni politiche calate dall’alto che hanno contribuito ad aumentare il gap del Sud rispetto alle altre aree del Paese.
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