GIOIA TAURO Non si sono fatte attendere le reazioni da parte del mondo della politica e dei sindacati dopo la presentazione, oggi, del nuovo “Piano per il Sud” da parte del premier Giuseppe Conte (qui la notizia).
ODDATI: OCCASIONE DI RILANCIO «Il Piano per il Sud presentato oggi dal ministro Provenzano – afferma il Oddati della segreteria nazionale Pd – è una occasione per rilanciare l’economia del Sud e in generale la crescita del Paese. In tanti si sono riempiti la bocca di Mezzogiorno, in tanti, a cominciare dalla Lega, lo hanno accusato di drenare risorse al Paese, per poi scoprire, dati alla mano, che gli investimenti si sono dimezzati mentre sono aumentati i giovani che hanno dovuto lasciare la nostra terra in cerca di opportunità di lavoro». «Il piano presentato oggi dal ministro Provenzano e dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, – dice ancora Oddati – vuole invertire questa disastrosa tendenza. Il ‘Piano per il Sud’, nelle sue parti principali, è parte del più ampio progetto di rilancio del Paese voluto dal segretario Zingaretti con il ‘Piano per l’Italia’. Se il Sud non cresce l’Italia si ferma: il ‘Piano’ serve per ricreare opportunità e individuare gli obiettivi strategici su cui intervenire. È una sfida complessa che deve essere affrontata con idee e risorse, cosa che questo Governo sta facendo».
GRAZIANO: PROGRAMMA AMBIZIOSO «Se non cresce il Mezzogiorno non cresce il Paese. Il Piano per il Sud è un provvedimento importante, un tassello di un ambizioso programma per rimettere in moto l’economia italiana». Questo, invece, il commento del commissario regionale del Partito Democratico della Calabria, Stefano Graziano.
LA CISL “PROMUOVE” IL PIANO «Finalmente si torna a parlare di un programma pluriennale per lo sviluppo del Mezzogiorno». Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo. «Apprezziamo – prosegue – il ‘Piano per il Sud’ del Governo che il Presidente Conte e i Ministri Provenzano e Azzolina hanno presentato in conferenza stampa, scegliendo significativamente a questo scopo la Calabria e Gioia Tauro. Sono in campo investimenti che contribuiranno a rendere più equilibrata sul territorio nazionale la distribuzione delle risorse e punteranno verso settori strategici per la crescita e la coesione sociale come scuola, innovazione, infrastrutture, ambiente e Zone economiche speciali». «Sarà ancora più importante – sostiene ancora Russo – tenere alto il livello dell’attenzione per impedire fenomeni di corruzione e bloccare l’assalto della criminalità organizzata ad appalti e subappalti: in questa direzione, ci sembra un punto qualificante, insieme alla riforma dell’Agenzia per la coesione, la previsione di ‘Centrali di committenza regionali’ che consentiranno la tracciabilità e il controllo delle procedure. Nel percorso che si apre, la Cisl non farà mancare il proprio contributo sia con uno sguardo attento alla gestione delle risorse, sia con la proposta e il richiamo a progetti specifici fondamentali per il territorio». «Segnalo – dice inoltre il leader della Cisl calabrese – due urgenze: il necessario rilancio del porto di Gioia Tauro, baricentrico nel Mediterraneo e collegabile alla rete infrastrutturale terrestre europea, perché diventi vero hub nel libero scambio delle merci. La Cisl chiede l’immediata attuazione dell’accordo di programma del 2016 che prevede un piano di investimenti decisivo per circa 150 milioni (impianti ferroviari, potenziamento assi stradali e banchine), risorse da anni ferme al MIT; l’accelerazione delle procedure relative agli investimenti già stanziati per opere infrastrutturali viarie e l’immediata apertura dei cantieri per le opere già appaltate».
BRUNO BOSSIO: MANCA L’ALTA VELOCITÀ La parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio ricorda che nel Piano «sono previsti 33 miliardi di euro di investimenti in opere infrastrutturali appaltabili entro il 2021 per il sud. Tra i programmi oggetto di interventi, fa esplicito riferimento ai contratti Anas-Rete Ferrovie Italiane». «Ottima notizia! – commenta – Sono anni che il contratto Rfi-MIT prevede investimenti per il Sud per una cifra molto al di sotto della soglia del 34% sugli investimenti nazionali, in contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente. Sarebbe ovvio, dunque, che all’annuncio odierno di Conte, potesse fare da riscontro un valore coerente di finanziamento nell’aggiornamento del contratto Rfi-MIT. Invece, così non è. È di questi giorni l’invio, presso la commissione trasporti della Camera, del documento di aggiornamento. Ma di questi finanziamenti non vi è traccia».
«Infatti – afferma la deputata Bruno Bossio – alla data odierna non sono previsti gli almeno 10 miliardi necessari per realizzare l’alta velocità ferroviaria SA-RC. Anzi, RFI, in una scheda in risposta alle osservazioni fatte in audizione in commissione, scrive esplicitamente che le risorse su questo intervento erano e restano a zero. In continuità con i Governi precedenti, anche nel piano presentato oggi dal presidente Conte, si ripropone, dunque, la mancanza di programmazione degli investimenti per l’alta velocità fino a Rc». «L’auspicio è – conclude la deputata – che si possa rimediare tempestivamente, altrimenti la realizzazione dell’Alta Velocità da Salerno a Reggio Calabria, sarà rinviata sine die, certamente oltre il limite della previsione decennale del 2030».
MARIO OLIVERIO: GRAVE NON SIA STATA INVITATA JOLE SANTELLI Che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, accompagnato dal Ministro per il Mezzogiorno, Peppe Provenzano, e dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, abbia scelto Gioia Tauro per presentare il Piano per il Sud non può che farci piacere. Assumere una iniziativa per proporre attenzione nei confronti di una parte del Paese che vive una condizione di disparità e di squilibrio economico, sociale e civile, non può che essere valutato positivamente.
Il Mezzogiorno però, per essere aiutato a riscattarsi ed a riconquistare fiducia, ha bisogno di scelte chiare e libere da vecchie ricette e pratiche di Governo di cui è lastricato il suo tormentato rapporto con lo Stato centrale.
Per questo, sarebbe stato e sarebbe interessante sapere se le risorse destinate a finanziare il Piano Per IlSud sono davvero aggiuntive e, se cosi è, da quali strumenti e programmi sono garantite. È importante essere chiari su questo per evitare il riproporsi di operazioni già viste in passato, quando si utilizzavano risorse già destinate alle regioni meridionali (Pac, Fsc, Pon ecc.) a copertura di proposte e piani che si sono rivelati una semplice operazione di centralizzazione nell’uso di risorse, senza alcuna aggiuntività.
Infine, non può passare inosservato, né può essere sottaciuto, il fatto che alla iniziativa di Gioia Tauro non erano presenti la Regione, la Città Metropolitana ed altre Istituzioni locali. È grave che non sia stato invitato il Presidente della Regione, Jole Santelli. Non parlo di me (che mi considero già ex dal 26 gennaio) ma della nuova Presidente eletta dai calabresi. Il Sud ed i territori meritano innanzitutto rispetto e considerazione. Non è solo un problema di forma ma di sostanza. Il riscatto del Sud passa anche, ed in primo luogo, dalla rottura di metodi e da pratiche neo coloniali che tanti danni e guasti hanno prodotto al Mezzogiorno nel passato. Il vero meridionalismo di cui abbiamo bisogno è fatto di responsabilità, rigore nella utilizzazione delle risorse, rapporto virtuoso e rispettoso tra Stato, Regioni e territori. Proprio il contrario di ciò che è stato e di cui il Sud è vittima.
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