CORIGLIANO ROSSANO Nessuna elevazione a distretto di Polizia è previsto – per il momento – per il Commissariato di Corigliano Rossano.
A darne notizia il sindacato Libertà e Sicurezza della Polizia di Stato, dopo aver ricevuto la bozza del decreto ministeriale sulla riorganizzazione dei posti di funzione di dirigente e primo dirigente, da parte del Ministero dell’Interno, che sarà reso efficace a partire dal prossimo 18 febbraio.
E per questo il LeS ha inviato una lettera proprio al ministro Lamorgese, al capo della Polizia Franco Gabrieli, al prefetto di Cosenza Giovanna Petrocca, ai parlamentari di Corigliano Rossano ed al sindaco della città Flavio Stasi, invitando la politica a rappresentare i diritti del territorio.
«Dalla lettura della bozza ministeriale – scrivono il segretario provinciale Renato Guaglianone, Quintino De Luca del direttivo nazionale e il segretario generale Giovanni Iacoi – si è avuto modo di riscontrare, senza comprenderne il ragionamento, la mancata elevazione del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano a rango di Primo Dirigente (e quindi a Distretto di Polizia), con ciò paragonandolo, ancora una volta, ai Commissariati di Castrovillari e Paola».
Per Guaglianone, Iacoi e De Luca è «appena il caso di ricordare» che «la città di Corigliano Rossano, per effetto dell’unificazione dei due Comuni è diventata la terza città più grande della Calabria ovvero più grande di Cosenza, Crotone e Vibo valentia. Nemmeno può dirsi che il territorio sia immune – insistono i tre sindacalisti – da una delle criminalità italiane più spietate, quale è la ‘ndrangheta. Infatti, nell’ultimo periodo i poliziotti del Commissariato hanno intensificato le proprie attività investigative effettuando circa 100 arresti nel 2019, quando negli anni precedenti gli arresti si attestavano ad appena 5/10 annui».
«Ed è facile – concludono da LeS – comprendere come le attività del Commissariato di Corigliano Rossano per effetto, appunto, dell’unificazione si siano quintuplicate sotto ogni punto di vista».
x
x