di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Scuole aperte tutto il giorno, contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, riduzione dei divari territoriali nelle competenze (ma all’inizio solo per 520 scuole in Sicilia e Campania), potenziamento dell’edilizia scolastica, estensione No Tax area, attrazione dei ricarcatori al Sud. Questi i sei capitoli del programma dal titolo “un Sud rivolto ai giovani” del piano 2030, presentato a Gioia Tauro da presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e dai ministri per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano e per l’istruzione Lucia Azzolina.
SCUOLE APERTE TUTTO IL GIORNO I risultati attesi. Favorire l’apertura delle scuole in orario pomeridiano nelle regioni del Mezzogiorno, per dare agli studenti la possibilità di colmare divari nelle competenze per la vita. Rafforzare il ruolo della scuola come spazio di inclusione sociale e di condivisione culturale, per sottrarre i giovani alle influenze criminali in contesti ad alta densità mafiosa.
Linee di intervento. Nelle more della definizione di un’azione pubblica generale, volta alla diffusione del “tempo pieno” nelle scuole del Mezzogiorno, attraverso la garanzia dei Livelli essenziali della prestazione e dell’erogazione dei servizi connessi (mense, personale), l’azione si propone di: ampliare l’offerta formativa pomeridiana, attraverso l’inserimento nei programmi di attività didattiche extracurricolari (culturali, sociali, artistiche, sportive) e laboratori di cultura della legalità; incrementare docenti e tutor, realizzare i laboratori necessari alle attività e/o ammodernarne la strumentazione.
Attuazione. L’azione sarà attivata a partire dal prossimo anno scolastico (2020-2021) in tutte le regioni del Mezzogiorno, partendo dalle scuole dei Comuni nei quali il tasso di dispersione scolastica è maggiormente elevato. L’azione estenderà a tutte le regioni del Mezzogiorno le best practice dei programmi “Scuole aperte” già attivati in Campania (programma “Scuola Viva”, che finanzia laboratori pomeridiani in discipline extracurricolari, incoraggiando la formazione di reti tra la scuola e il tessuto di associazioni e imprese del territorio), Puglia (programma “Diritti a Scuola”, con lo svolgimento di lezioni in orario pomeridiano e attività di sportello psicologico, orientamento, mediazione culturale) e Sardegna (programma “Tutti a Iscol@”, con attività pomeridiane di rafforzamento delle competenze di base e attività di laboratorio). Pe l’attuazione dell’intervento, l’ACT promuoverà l’istituzione di una specifica task force con compiti di supporto agli istituti scolastici e ai comuni, sviluppando l’esperienza della task force edilizia scolastica.
Soggetti responsabili. Ministero dell’Istruzione, ACT.
CONTRASTO ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA I risultati attesi. Ridurre la povertà educativa e la dispersione scolastica, soprattutto in aree di esclusione sociale e culturale particolarmente gravi, attivando nuove reti formative sul territorio, con il coinvolgimento del Terzo settore, promuovendo cultura e legalità in territori a forte penetrazione delle mafie.
Linee di intervento. Consolidare e rafforzare nel Mezzogiorno le attività del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Con l’ausilio dell’ACT e nel quadro di una collaborazione con le Fondazioni di origine bancaria, saranno pubblicati bandi destinati a ragazzi di diverse fasce di età finalizzati alla rimozione degli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Si prevede, in particolare, l’attivazione di nuove reti formative ed educative da parte degli attori presenti sul territorio (privato sociale, servizi sociali, tribunale per i minori, forze dell’ordine, artigiani, operatori delle produzioni e dei servizi, parrocchie, centri dell’aggregazione giovanile e solidale, centri sportivi, associazionismo e volontariato).
Attuazione. Ad integrazione di quanto previsto dalla Legge di stabilità 2016, l’ACT sottoscriverà specifici protocolli con le Fondazioni bancarie, che conterranno le caratteristiche dei progetti da finanziare e le modalità di valutazione, selezione (anche con il ricorso a valutatori indipendenti) e monitoraggio dei progetti, al fine di assicurare trasparenza e il migliore utilizzo delle risorse. La selezione dei progetti sarà effettuata con avvisi ad evidenza pubblica, ai quali sarà consentita la partecipazione di parternariati pubblico-privati costituiti da un soggetto capofila del privato sociale, dal Comune di riferimento e da una o più scuole presenti sul territorio comunale.
Soggetti responsabili. Ministero dell’Istruzione, ACT, Fondazioni di origine bancaria.
RIDUZIONE DEI DIVARI TERRITORIALI I risultati attesi. Ridurre i divari territoriali che si registrano tra Nord e Sud in relazione alle competenze degli studenti e ai loro esiti formativi ed educativi, concorrendo così alla diminuzione della “dispersione scolastica implicita”.
Linee di intervento. Gli interventi saranno concentrati su quattro aree fondamentali: competenze chiave; apprendimenti; variabilità dei risultati; “effetto scuola” (le qualità delle competenze degli studenti al netto dei fattori che non dipendono dalla scuola). Sarà prevista, tra l’altro, la condivisione di buone pratiche tra scuole e tra docenti, nonché una cura mirata della didattica, attraverso il sostegno e l’accompagnamento della formazione dei docenti sulle metodologie e sulle strategie didattiche.
Attuazione. L’azione, coordinata dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con gli uffici scolastici regionali, gli enti territoriali e gli enti di ricerca, è rivolta in prima battuta a 520 scuole della Campania e della Sicilia che, in base ai risultati delle prove Invalsi integrati da altri dati raccolti a livello centroale, si trovano in una situazione di operatività particolarmente problematica. Successivamente, anche con il contributo delle politiche di coesione europee, potrà incidere su tutte le otto regioni del Mezzogiorno.
Soggetto responsabile. Ministero dell’Istruzione
EDILIZIA SCOLASTICA I risultati attesi. Migliorare le condizioni negli edifici scolastici nel Mezzogiorno. Nello specifico, i risultati attesi dell’azione sono: un sostanziale avanzamento del livello progettuale degli interventi; una maggiore celerità nella messa in sicurezza delle scuole e nell’adeguamento alla normativa antisismica; il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici; una maggiore facilità di accesso per le scuole alle risorse regionali e nazionali in materia di edilizia scolastica.
Linee di intervento. Finanziamento di progetti esecutivi immediatamente cantierabili già individuati. Assistenza alle scuole nelle fasi di progettazione, anche attraverso l’assistenza della task force edilizia scolastica promossa dall’ACT. Investimenti sulla connettività per le scuole delle aree interne e sulla dotazione di hardware e macchinari.
Attuazione. L’azione prevede la pubblicazione di avvisi ministeriali relativi alla progettazione di interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e adeguamento alla normativa antisismica delle scuole nelle regioni del Mezzogiorno, nonché alla costruzione di nuove scuole e all’efficienza energetica.
Soggetti responsabili. Ministero dell’Istruzione, ACT, Regioni, Enti Locali.
NO TAX AREA I risultati attesi. Rafforzare il diritto allo studio, riducendo in termini significativi il divario di accesso all’università tra gli atenei del Centro-Nord e gli atenei del Mezzogiorno, contribuendo allo stesso tempo alla stabilità finanziaria e alla capacità operativa delle Università meridionali.
Attuazione. Revisione dei criteri di accesso alla No Tax area per gli atenei del Mezzogiorno da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca, attraverso la concessione di un contributo straordinario che consenta di allargare lo spazio di esenzione fiscale, compensando i mancati introiti con il rafforzamento del contributo per non penalizzare le capacità finanziarie e operative delle Università.
Soggetto responsabile. Ministero dell’Università e della Ricerca.
IL SUD “CASA” DEI RICERCATORI I risultati attesi. Attrarre un maggior numero di ricercatori nelle Università delle otto regioni del Mezzogiorno, migliorando così il capitale umano delle Università, la qualità della ricerca e i servizi della didattica.
Linee di intervento. Sostegno alla contrattualizzazione (contratto di ricercatore a tempo determinato, con durata di 36 mesi) per giovani dottori di ricerca attualmente operanti fuori dalle regioni meno sviluppate, con titolo conseguito da non più di otto anni e che abbiano ghià conseguito un’esperienza almeno biennale presso altri atenei, enti di ricerca o imprese, con sede operativa all’estero.
Attuazione. L’azione riprende l’Asse I “Investimenti in Capitale Umano” del Pon Ricerca e Innovazione 2014–2020, e il relativo Decreto Direttoriale 27 febbraio 2018 n.407, nel capitolo relativo all’attrazione. L’azione sarà realizzata attraverso un bando dedicato. Le proposte degli atenei dovranno contenere un Piano operativo per le attività di attrazione.
Soggetti responsabili. Ministero dell’Università e della Ricerca, atenei del Mezzogiorno. (redazione@corrierecl.it)
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