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Le proposte di Fiom alla Regione: «Più tutela dei diritti e nuovo statuto dei lavoratori»

La situazione politica ed economica della regione, la trattativa aperta per il rinnovo del contratto con Federmeccanica, il “Piano per il Sud 2030” sono stati al centro dei lavori del comitato esec…

Pubblicato il: 18/02/2020 – 9:52
Le proposte di Fiom alla Regione: «Più tutela dei diritti e nuovo statuto dei lavoratori»

LAMEZIA TERME Per la Fiom-Cgil «le recenti elezioni regionali, il dibattito politico in esse sviluppatosi, hanno confermato la totale assenza in Calabria di un’adeguata consapevolezza della profonda criticità e situazione controversa in cui si trova l’apparato industriale regionale. I temi del lavoro – si legge in un documento – di quello industriale, della buona occupazione e della buona impresa, del salario, delle tutele contrattuali, del collocamento, della salubrità e sicurezza, dei diritti sociali e previdenziali, della formazione e delle regole degli appalti, sono stati assolutamente estranei alla dialettica elettorale. Così come – scrive la Fiom – i temi legati ai servizi pubblici locali, nonché quelli legati alla necessaria riorganizzazione del sistema istituzionale locale e delle società regionali in house. Alla nuova presidente Jole Santelli, nell’augurare buon lavoro, ed alla sua Giunta regionale, sperando che venga insediata al più presto, chiederemo – continua il sindacato dei metalmeccanici Cgil – un’attenzione particolare a queste problematiche nella consapevolezza che il tema di cosa produrre, come produrlo e di una forte ed innovativa politica industriale siano centrali nell’azione di governo della cosa pubblica anche per valorizzare e non continuare a non utilizzare, sprecare o addirittura a vederle oggetto di speculazione anche criminale, le risorse straordinarie nazionali e comunitarie. Chiederemo inoltre alla neopresidente ed al Governo nazionale, di aprire un vero e proprio tavolo sul futuro industriale della regione chiamando ad un ruolo di protagonista le multinazionali presenti in Calabria come Hitachi, Nuovo Pignone, NTTdata, Enel, ma anche Fincantieri, Leonardo, Trenitalia, ecc. per disegnare una “visione di Calabria industriale».
A questo scopo, si legge ancora, il comitato esecutivo della Fiom-Cgil della Calabria «ritiene fuorviante, oggi, il tema da molti commentatori adombrato di un conflitto su a chi spetta la gestione dei programmi di investimento comunitari e nazionali. La venuta del Presidente del Consiglio Conte, accompagnato dai ministri del Mezzogiorno Provenzano e della Pubblica Istruzione Azzolina, per la presentazione del “Piano per il Sud” a Gioia T., al di la’ delle modalita’ poco coinvolgenti, nei contenuti dello stesso presenta una metodologia credibile di pianificazione integrata delle varie forme di finanziamento ordinarie e straordinarie ed impone alla Regione Calabria ed a tutti i soggetti della rappresentanza sociale un cambio di passo nella definizione dei programmi UE 2020 / 2027, e di tutti gli altri programmi in itinere». Servono, sostiene la Fiom calabrese, «una chiara assunzione di responsabilità ad ogni livello istituzionale ed una chiara e precisa cronologia degli investimenti: in Cina in dieci giorni sono stati costruiti due ospedali di 10.000 (diecimila ) posti letto, in Calabria in 10 anni non si è nemmeno alla progettazione e ci sono cantieri di infrastrutture stradali, acquedottistiche, industriali, portuali, aperti da oltre 30 anni e diventati emblema del fallimento di intere classi dirigenti». Il comitato esecutivo della Fiom-Cgil della Calabria ha infine analizzato tutte le emergenze occupazionali determinatesi da diverse crisi aziendali, auspicando a livello nazionale una ripresa di attenzione del Governo verso gli ammortizzatori sociali e gli strumenti di sostegno al reddito. Infine si è pienamente concordato di rilanciare l’iniziativa della Cgil per un «nuovo statuto delle lavoratrici e dei lavoratori» e per la «legge sulla rappresentanza», essenziali, secondo il sindacato, «al fine della ricomposizione dei diritti contro la precarietà e lo sfruttamento e per rafforzare la fiducia nell’azione sindacale».

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