TREBISACCE Non se l’aspettava nessuno. L’azzeramento della giunta a Trebisacce assume connotati politici ben precisi, nonostante il sindaco Franco Mundo, in una nota, si sia affrettato a dichiarare che non si tratta di un provvedimento di natura sanzionatoria «né riconducibile a motivi personali o professionali legati ai singoli assessori, ma che si tratta di un provvedimento dettato sia da valutazioni politiche, che da scelte finalizzate a rafforzare la coesione e l’unitarietà dell’azione di governo», a metà della legislatura.
La revoca totale delle nomine assessorili, dunque, è quasi piovuta dal cielo ma poteva essere nell’aria e chiaramente inequivocabile a chi si occupa delle dinamiche locali.
Presumibile che dietro vi siano questioni politiche, correlate alle ultime elezioni regionali che hanno visto il sindaco Mundo impegnato nella lista “Io resto in Calabria”, ottenendo 4664 preferenze.
Un buon risultato ma che non è servito al primo cittadino il quale, probabilmente, si sarà sentito “tradito” proprio dal suo esecutivo, poiché da più parti i ben informati sostengono che qualche assessore si sia spinto ad appoggiare altri candidati.
Nel computo delle analisi post voto, l’amarezza è comprensibile e legittimi sono gli “azzeramenti” di Mundo. Così come potrebbe essere presumibile che i trebisaccesi abbiano “bollato” la preferenza di un sindaco verso uno scranno di Palazzo Campanella, piuttosto che concludere il mandato democratico affidatogli dai suoi concittadini.
Un po’ come accaduto, d’altronde, a Mirto Crosia, la comunità jonica più importante della costa coi suoi 10mila abitanti dopo Corigliano Rossano, dove il sindaco Antonio Russo, appena eletto – sei mesi fa – si è gettato subito nella mischia delle elezioni regionali. Anche in questo caso le preferenze autoctone non sono bastate. (lu.la.)
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