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Mafia, la Procura di Caltanissetta potrebbe sentire il boss Graviano

Il capomafia di Brancaccio nel corso del processo a Reggio Calabria ha parlato della strage di Via D’Amelio e di presunte «malefatte ancora nascoste»

Pubblicato il: 19/02/2020 – 17:38
Mafia, la Procura di Caltanissetta potrebbe sentire il boss Graviano

CALTANISSETTA Il boss Giuseppe Graviano potrebbe essere sentito preso dalla procura di Caltanissetta nell’ambito del processo sul depistaggio sulle indagini sulla strage di Via D’Amelio che vede alla sbarra tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. A riferirlo è l’Adnkronos. Il Procuratore capo Amedeo Bertone e il pool di magistrati che si occupano del processo, composto dal Procuratore aggiunto Gabriele Paci e da Stefano Luciani, secondo l’agenzia starebbe preparando la deposizione del capomafia di Brancaccio che da diverse udienze parla, dice e non dice, e lancia messaggi al processo sulla ‘ndrangheta stragista di Reggio Calabria, dove è imputato per l’omicidio di due carabinieri. In una delle scorse udienze, il boss, condannato in via definitiva per le stragi ma anche per l’omicidio di Pino Puglisi, ha annunciato al Procuratore aggiunto di Reggio, Giuseppe Lombardo: «Dottore, porterò altra documentazione su via D’Amelio, porterò a tante malefatte che ancora sono nascoste…». Graviano ha anche annunciato di sapere altro sull’omicidio dell’agente Antonino Agostino, ucciso nel 1989 con la giovane moglie Ida Castelluccio, nel palermitano. Ma perché parla solo adesso? «Io non ho fiducia nei suoi colleghi che hanno fatto i processi sulle stragi» spiega, sempre tra il dire e il non dire, il boss. Spesso, nelle udienze, in cui ha deposto, ha glissato sulle domande, ma soprattutto ha lanciato dei segnali e ha definito l’ex premier un “traditore” perché non avrebbe «mantenuto i patti con il nonno». La volta precedente aveva detto di avere incontrato Silvio Berlusconi “per tre volte” mentre era latitante, prima del suo arresto, avvenuto il 27 gennaio 1994. Aveva confermato alcune delle intercettazioni captate dalle cimici in carcere mentre parlava con il boss Umberto Adinolfi, mentre aveva smentito altre frasi. Ma cosa potrebbe sapere Giuseppe Graviano sul presunto depistaggio sulla strage di Via D’Amelio? Se lo chiedono i magistrati che conducono il dibattimento in aula a Caltanissetta. Proprio domani e dopodomani sarà sentita un’altra testa ritenuta “importante” per fare luce su quanto accaduto nella Procura nissena dopo la strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta.

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