CAULONIA Potere delle telecamere e delle domande dirette e senza fronzoli. Ad un anno dalla sua morte è stato finalmente tumulato nel cimitero centrale di Caulonia Salvatore Fragapane, conosciuto come il “Siciliano” nella frazione di Focà dove viveva. Lo scorso 18 febbraio, a 10 giorni dal giro di boa del decesso di Frangapane, l’inviato dell’altroCorriere Tv, Michele Macrì, insieme al cameraman Cosimo Siciliano – autori del format “U sapivi?” – ha ricostruito la storia del “Siciliano” che non trovava pace (qui il servizio). Sono stati sentiti gli amministratori di sostegno Daniele Zerbi e Cristina De Vito («ci hanno detto che dobbiamo pagare tutto noi, ma non è così. Anzi, se non fosse stato per noi, lui sarebbe ancora nel letto dove è deceduto») e poi il sindaco Caterina Belcastro la quale ha negato finanche l’esistenza della questione. La bara è ferma da un anno, ma davanti alle telecamere il primo cittadino ha spiegato che, «ottenuta l’autorizzazione della Procura della Repubblica, noi abbiamo provveduto. Non è una questione economica ma solo un problema di autorizzazione». Per avere risposte chiare e certe Macrì ha chiesto un parere al legale Rocco Femia il quale ha confermato che «esiste una norma del nostro ordinamento che prevede che il Comune si faccia carico delle spese per seppellire questo signore. L’amministratore di sostegno, in effetti, cessa le proprie funzioni nel momento in cui cessa la vita dell’amministrato». Botta e risposta con il sindaco sull’argomento. Ma le immagini sullo stato dell’arte non mentono e la risposta è che la bara giaceva nella chiesetta aperta (e non chiusa come sosteneva il sindaco), vittima di burocrazia e tempi biblici. A 24 ore dal servizio la bara è stata tumulata. Riposo, finalmente per il signor Salvatore Fragapane e un passo avanti verso la civiltà.
x
x