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«Il Terzo megalotto della 106 è un grande affare. Per i costruttori»

La rete Raspa organizza un incontro con due esperti a Villapiana. Ziparo e Cantafio racconteranno affari e prospettive dietro l’avvio del cantiere

Pubblicato il: 20/02/2020 – 14:57
«Il Terzo megalotto della 106 è un grande affare. Per i costruttori»

VILLAPIANA «È sicuro che il terzo megalotto, così com’è stato progettato, modificherà irrimediabilmente la conformazione di un territorio a vocazione prevalentemente agricola e turistica. Ma al di là dei rilievi di ordine ambientale e sociale, in questi anni, abbiamo più volte preso le distanze dagli entusiasmi dei fautori del terzo megalotto della statale 106 riguardanti i temi del lavoro, dello sviluppo e del benessere». Lo dicono in una nota gli attivisti della Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l’Autotutela. «Adesso che la lunga e travagliata storia progettuale dell’opera sembra essere avviata a concludersi con l’apertura (non si sa quanto prossima) del gigantesco cantiere», Raspa ha deciso «ancora una volta di controbattere con decisione le tesi di quanti continuano a vedere nella costruzione della nuova tratta stradale un’occasione unica di benessere e sviluppo per l’Alto Ionio e per tutta la Calabria. Non abbiamo alcun bisogno di sottolineare la nostra onestà intellettuale – scrivono gli attivisti – ma, a suffragio delle nostre posizioni, come già successo in passato, chiamiamo chi se ne intende più di noi. È proprio per questo che per il 21 febbraio abbiamo organizzato, nella nostra sede di Villapiana, un approfondimento pubblico insieme a due esperti»: si tratta di Alberto Ziparo, professore di Tecnica e Pianificazione urbanistica dell’Università di Firenze, e di Gianmarco Cantafio della Società dei Territorialisti/e. «Con il loro aiuto – si legge nella nota –, siamo pronti a chiarire gli aspetti principali di quello che sarà un affare miliardario per il colosso delle costruzioni che si è aggiudicato l’appalto del terzo megalotto e che, tra mille difficoltà, anche di ordine finanziario, ha intravisto quali possibilità esso abbia per i suoi conti. Si può parlare di sviluppo se, nella migliore delle ipotesi, otterremo qualche contratto bimestrale? Quale progresso c’è nel tornare alle medesime condizioni di miseria e di ricattabilità in cui versiamo adesso, liquidati frettolosamente e per l’ennesima volta dalle stesse persone che avremo eletto e che da anni usano per i loro fini un’idea sbagliata di progresso? Insomma, continueremo a farci dire ciò che saremo, a non crescere, a non contare niente?».
L’appuntamento è all’assemblea pubblica del 21 febbraio 2020 (18,30), che si terrà nella sede di Raspa di Villapiana Centro.

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