di Maria Rita Galati
CATANZARO Doppi sensi, parolacce e iperboli che diventano risate senza freni e senza inibizioni. E’ l’ombra di un piccolo gigante che armato solo di microfono si staglia sul palco del Supercinema di Catanzaro, davanti ad un pubblico complice, anima gemella dirà lui. A farla da padrona è una ironia politicamente scorretta che prende di mira le ansie contemporanee, i costumi sessuali all’indomani del MeToo, la scena politica italiana e sé stesso. In sostanza, un’altra comicità è possibile. Dalle molestie al populismo, dalla rabbia sociale al sesso orale, sconfinando nell’intoccabile tema del rapporto con la disabilità, la sua satira irriverente più che entrare senza chiedere il permesso, sfonda le porte dell’attenzione di un pubblico che non si lascia imbrigliare da formalismi. Non c’è posto per i timidi e i bigotti, insomma, nello spettacolo travolgente di Saverio Raimondo che dopo il successo de “Il Satiro Parlante”, il suo spettacolo di stand-up comedy, da maggio scorso distribuito in 190 Paesi e considerato tra i 3 speciali di stand up comedy più popolari del 2019, con il suo tour ha fatto tappa a Catanzaro per il secondo appuntamento firmato Let’s comedy, la prima rassegna itinerante di stand up comedy al Sud Italia. Il merito è tutto di Ztl , Zona Transitoriamente Libera, e dei ragazzi del Collettivo Ztl Giorgia Boccuzzi, Emi Bianchi, Luigi Lacquaniti e Teresa Zumaglini, che hanno pensato la prima rassegna di teatro contemporaneo e Stand-Up Comedy a Catanzaro, promossa e organizzata dall’Associazione Confine Incerto che introduce la stand-up comedy nel programma la novità di quest’anno. La Stand Up Comedy è una forma d’arte nata e sviluppatasi negli Stati Uniti che sta crescendo ora anche in Italia. La piattaforma di streaming Netflix ha spianato il terreno ampliando la sua offerta di serie tv e film con il nuovo genere di stand up comedy. One man show comici senza peli sulla lingua che affrontano in maniera dissacrante temi come il sesso, le droghe ma anche il razzismo e il sessismo. La prima rassegna di stand up comedy a Catanzaro, in collaborazione con Rocketta Booking e Auguilar è stata inaugurata con l’esilarante esibizione di Luca Ravenna che ha segnato il primo sold out. Il comico romano, presentato dal nostro brillantissimo Francesco Battaglia, non è stato da meno.
Saverio Raimondo, classe 1984, ha esordito come autore a 18 anni con Serena Dandini, ha lavorato con tutti i fratelli Guzzanti, e oggi è attivo in tv, radio e live. Nel 2015 ha condotto il DopoFestival di Sanremo in diretta streaming sul sito della Rai. Ha ideato e condotto per cinque stagioni il late night show Ccn – Comedy Central News su Comedy Central, per il quale ha vinto il Premio Satira Politica per la Tv Forte Dei Marmi. Autore di 2 libri comici editi da Feltrinelli , attualmente è ospite fisso di Bruno Vespa a Porta a Porta su Rai1 e fa frequenti incursioni da Massimo Gramellini a Le Parole della settimana. È stato definito da Aldo Grasso sul “Corriere della Sera” il comico più bravo in circolazione e il “miglior satiro attualmente in Italia” da Riccardo Bocca su l’Espresso.
Quella di Raimondo è una comicità molto minimale, le caratteristiche sono sfumature difficili da descrivere: come l’intimità che si costruisce fra il comico e il pubblico, la promiscuità, la libertà. La prima chiave di ingresso alle risate la gira il gioco del contrasto tra l’altezza di Battaglia e la “bassezza” di Raimondo, e quel che ne consegue con le dissertazioni di misure e proporzioni di ogni genere e in ogni campo. E poi tocca a Saverio, che in una recente intervista ha avuto modo di definire il proprio approccio con il pubblico “jazzistico”: entra ed esce dai temi standard, che sono il sesso e le ansie, si mette costantemente in ridicolo, alla berlina; presentandosi nudo, senza alcuna autorità. “Questo mi dà il patentino per mettere in ridicolo e togliere autorevolezza a qualunque altra cosa”, dice Raimondo. Sul palcoscenico del Supercinema, quindi, un flusso ininterrotto di battute, battutine e in una tendenza a sminuire se stesso e ingigantire il resto, con effetti esilaranti, si quando ci racconta di come nasce la sua ansia – colpa della mamma e di quello che gli dava da mangiare da piccolo – e quindi quando divide il mondo in ansiosi e depressi, distinti solo dall’uso di proxac e xanax, incitandoli ad unirsi nel più grande partito al mondo; sia che si avventura in riflessioni politiche come quando si sofferma sulla capacità del segretario del Partito democratico Zingaretti di non dire nulla, continuando a sorridere.
Raimondo, insomma, ha il grande merito di aver aperto la strada allo stile di stand up anglosassone in Italia, scardinando il monopolio del cabaret tutto maschere, parrucche, accenti che ha monopolizzato per decenni l’umorismo nel nostro Paese. E la rassegna Stand up comedy continua, il prossimo appuntamento è giovedì 12 marzo con Velia Lalli.
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