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CORTE DEI CONTI | Di Pietro: «Le diffuse condotte illegali aggravano la crisi economica della Calabria» – VIDEO

Il procuratore regionale della Corte dei conti all’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile calabrese. Il presidente Buscema: «Siamo attenti ai mutamenti della società». Pre…

Pubblicato il: 21/02/2020 – 12:51
CORTE DEI CONTI | Di Pietro: «Le diffuse condotte illegali aggravano la crisi economica della Calabria» – VIDEO

CATANZARO «La magistratura contabile opera in una realtà, quale è quella italiana e in modo ancora più specifico quella calabrese, contraddistinta dalla permanenza di rilevanti fattori di criticità che caratterizzano la situazione economica e che certamente influiscono su alcuni fenomeni che si riscontrano diffusamente in questa area del Paese». È quanto si legge nella relazione del procuratore regionale facente funzioni della Corte dei Conti, Giovanni Di Pietro, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile in Calabria. «Il difficile contesto socio-economico e la diffusione di pratiche e condotte che non risultano conformi ai principi e alle norme contabili – prosegue Di Pietro – finiscono per aggravare la situazione di crisi di questo territorio regionale. Questa situazione, che trova conferma anche nelle indagini della magistratura ordinaria, richiede, nell’interesse della comunità amministrata, un impegno totale per fornire le necessarie risposte in grado di soddisfare le attese della popolazione, ovvero di coloro che operano nel rispetto della legge e delle regole e che hanno l’aspettativa di non vedere frustrata la propria azione e la propria opera».
Nella relazione del procuratore facente funzioni della Corte dei Conti si evidenzia poi che «gli interventi volti ad arrestare le condotte illecite, anche grazie all’azione della magistratura contabile, possono favorire non solo la repressione di questi fenomeni ma contestualmente dare una risposta alla parte sana della società, che, se incoraggiata e tutelata, potrà intraprendere quelle auspicate iniziative, con il sostegno indispensabile di tutte le istituzioni, in grado di favorire la crescita dell’economia legale». «L’auspicio – riporta infine il procuratore contabile Di Pietro – che si esprime è quello di riuscire a svolgere la nostra azione rafforzando il coordinamento con le forze di polizia e con le altre magistrature, al fine di perseguire risultati e obiettivi che, unendo le rispettive forze, potranno essere sempre più ambiziosi».
I DATI DELLA CORTE Nel 2019 l’importo richiesto dalla Corte dei Conti con gli atti di citazione in materia di responsabilità è stato pari a 16,7 milioni. Il dato è contenuto nella relazione del procuratore regionale facente funzioni della Corte dei Conti, Giovanni Di Pietro, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della magistratura contabile calabrese. In totale, sono state 33 le citazioni, delle quali tredici hanno visto come danneggiato lo Stato (per un importo di 3,26 milioni), 8 hanno visto danneggiata la Regione (per un importo di 3,29 milioni) e uno ha visto danneggiata l’Agenzia delle Entrate (per l’importo di 7 milioni, il più alto di tutti). In materia di fondi pubblici, le citazioni depositate – è riportato ancora nella relazione del procuratore della Corte dei Conti – sono state 10, per un importo richiesto con gli atti di citazione pari a 2,3 milioni. Oltre 14,5 milioni, infine, è l’importo dei sequestri conservativi disposti dalla Corte dei Conti nel 2019.
BUSCEMA: «CORTE ATTENTA AI CAMBIAMENTI» Il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, ha pronunciato un indirizzo di saluto alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della sezione giurisdizionale della magistratura contabile della Calabria, in corso questa mattina a Catanzaro. «Alcune settimane fa – ha ricordato Buscema nell’indirizzo di saluto – abbiamo celebrato i 150 anni della prima parifica del bilancio dello Stato, abbiamo celebrato i 25 anni della legge di riforma della Corte, ma la Corte dei Conti è attenta anche ai cambiamenti, sapendosi adattare sul piano organizzativo e sapendo adattare la sua vocazione all’ausiliarietà e all’affiancamento nei confronti alle amministrazioni, privilegiando l’ascolto. Registriamo l’attenzione e l’interesse dei territori al nostro ruolo». Oggi – ha rilevato ancora il presidente della Corte dei Conti – è un momento di celebrazione e analisi ma dev’essere anche uno sprone».
Buscema ha poi aggiunto: «L’attenzione che ci è stata rivolta dal Parlamento e dal governo è importante, abbiamo avuto l’ingresso di nuovi magistrati, circa un centinaio di nuovi magistrati, che non è poco perchè vuole dire che potremmo svolgere ancora più efficacemente il compito che ci impongono la Costituzione e le leggi». «Questo è importante per adempiere al pieno significato del nostro compito: essere un’efficace tutela di garanzia, soprattutto per il cittadino, che – ha ricordato il presidente della Corte dei Conti – ha bisogno di sentirsi rassicurato, sa che c’è la Corte e sa che la Corte svolge il suo ruolo con grande attenzione».
Parlando poi con alcuni giornalisti a margine della cerimonia, Buscema ha specificato che «la mia presenza in Calabria, terra a cui sono particolarmente legato, vuole essere un segnale di rafforzamento della vicinanza della Corte dei Conti al territorio, alla comunità della Calabria, in questo momento di passaggio, con il cambiamento avvenuto in regione: oggi è qui presente il nuovo presidente della Regione, per noi oggi è un momento di incontro. Questa cerimonia quindi rappresenta un segnale di attenzione a quanti operano in questo territorio, nelle difficoltà che tutti conosciamo».
PERCEZIONE INDEBITA DI CONTRIBUTI PUBBLICI L’indebita percezione di contributi pubblici, in particolare comunitari, la violazione delle norme sul pubblico impiego, casi di assenteismo da pubbliche amministrazioni: sono queste alcune delle fattispecie sulle quali si è focalizzata l’attività della Procura regionale della Corte dei Conti della Calabria. Nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore regionale contabile facete funzioni, Giovanni Di Pietro, ha spiegato che «gli atti di citazione depositati nell’anno 2019 hanno riguardato diverse materie e hanno interessato dipendenti ed amministratori pubblici in servizio in enti e amministrazioni operanti nel territorio regionale. Uno specifico filone di indagine portato a compimento dalla Guardia di Finanza sull’intero territorio nazionale ha accertato la violazione delle specifiche disposizioni di legge che disciplinano lo svolgimento dell’attività extraistituzionale dei docenti universitari. L’attività di indagine compiuta in ambito regionale ha consentito la successiva emissione di diversi atti di citazione nei confronti dei docenti in servizio presso i diversi atenei della Regione e la contestazione delle attività svolte in assenza della prescritta autorizzazione, ovvero di attività assolutamente incompatibili con il rapporto di impiego pubblico».
«Ulteriori atti di citazione – è stato poi rilevato dal magistrato contabile – hanno riguardato violazioni analoghe contestate ad altri dipendenti pubblici i quali hanno contravvenuto alle disposizioni dell’articolo 53 del Testo unico del pubblico impiego in quanto, non avendo operato la scelta del rapporto di lavoro a tempo parziale e in assenza di autorizzazione, hanno svolto illegittimamente attività extraistituzionali».
FRODI FISCALI E COMPORTAMENTO INFEDELE DI DIPENDENTI PUBBLICI Nella relazione si è poi osservato che «un ulteriore atto di citazione ha contestato ad alcuni dipendenti dell’Agenzia delle entrate condotte gravemente colpose in relazione alle procedure di immatricolazione delle autovetture con l’applicazione, non dovuta, di specifici regimi derogatori che hanno consentito ai beneficiari di usufruire dell’esenzione dell’Iva sugli acquisti, con il conseguente danno per l’amministrazione finanziaria di diversi milioni di euro».
In linea con le risultanze degli anni precedenti, inoltre – è spiegato nella relazione della Procura contabile – «sono state scoperte diverse condotte fraudolente concretizzate nell’indebita percezione di finanziamenti e contributi, ottenuti dai beneficiari per effetto di azioni poste in essere allo scopo di palesare requisiti o qualità non posseduti, ovvero di esibire costi non sostenuti o sovrastimati, con l’obiettivo comune di realizzare un ingiusto profitto a danno dell’amministrazione concedente e, al contempo, di coloro che, in modo corretto, partecipano alle procedure comparative per l’assegnazione dei suddetti benefici». La relazione, quindi, ha segnalato «diversi atti di citazione proposti, a seguito dell’attività di indagine effettuata dalle forze di polizia, nei confronti di dipendenti in servizio presso enti e amministrazioni pubbliche resisi responsabili di condotte assenteistiche per le quali il legislatore ha previsto, sotto il profilo patrimoniale, l’obbligo del risarcimento del danno causato per la prestazione non resa e, sotto il profilo non patrimoniale, il risarcimento conseguente al pregiudizio recato all’immagine della pubblica amministrazione». «Ulteriori atti di citazione – ha rimarcato il procuratore della Corte dei Conti – sono stati emessi quale conseguenza diretta dell’accertamento compiuto in sede penale di specifici reati commessi da dipendenti e amministratori pubblici». Infine – è scritto nella relazione – «l’attività della Procura della Corte dei Conti ha privilegiato, allo scopo di preservare la garanzia posta a tutela dei crediti erariali, il ricorso alle più idonee misure cautelari attivando i sequestri conservativi ante causam e in corso di causa, come anche in pendenza dei termini di impugnazione, e le azioni revocatorie. Tali strumenti nel corso dell’anno 2019 hanno complessivamente interessato beni sottratti alla disponibilità dei debitori, o per i quali gli atti di disposizione compiuti sono stati dichiarati inefficaci, di valore complessivo pari a circa 20 milioni di euro. Le misure cautelari si rivelano, con particolare riferimento alle fattispecie dannose di maggiore rilievo, uno strumento assolutamente indispensabile per salvaguardare le ragioni dell’erario».
LA PRIMA USCITA DELLA SANTELLI Prima uscita istituzionale in Calabria per la neo presidente della Regione, Jole Santelli, che sta partecipando alla cerimonia di inaugurazione della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti regionale, cerimonia in corso a Catanzaro. A Santelli ha, tra l’altro, rivolto un «personale augurio per la sua delicata funzione» il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, nel suo indirizzo di saluto alla cerimonia. Santelli, eletta presidente della Regione lo scorso 26 gennaio, è stata proclamata sabato scorso e lunedì si è insediata nella sede della Giunta regionale a Catanzaro.

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