di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Se il candidato a sindaco si candida anche al concorso? Secondo quanto riporta l’Adnkronos è giallo sulla partecipazione del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, alla prova selettiva del concorso per 30 consiglieri parlamentari alla Camera dei deputati, svolta a gennaio. Il primo cittadino del Pd, in corsa per la riconferma – scrive l’agenzia di stampa – sarebbe stato avvistato il 23 gennaio scorso tra i candidati convocati alla Fiera di Roma per sostenere l’esame (quel giorno toccava ai candidati che in ordine alfabetico vanno dalla lettera C alla H). Verità o fake news? A corroborare la prima tesi – sempre secondo Adnkronos – qualcuno avrebbe fatto circolare in alcune chat di Whatsapp una foto che ritrae un candidato, zaino in spalla, che sarebbe somigliante a Falcomatà (ma che potrebbe essere un fotomontaggio, o una foto estrapolata da tutt’altro contesto, magari un viaggio istituzionale).
E anche se fosse? A dicembre aveva sollevato un polverone la lettera con cui il questore di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, sulla base di indiscrezioni giornalistiche, chiedeva al presidente della Camera Roberto Fico (che è anche a capo della Commissione giudicatrice del concorso) di “stoppare” eventuali candidature da parte di deputati per scongiurare il rischio di potenziali conflitti di interesse.
Nel caso di un sindaco, però, la cosa è totalmente diversa e sarebbe assolutamente legittima. L’eventuale partecipazione di Falcomatà al concorso sarebbe legalmente ineccepibile. I requisiti richiesti sono cittadinanza italiana; età non superiore ai 45 anni (non compiuti); possesso di uno dei titoli di studio o equivalenti indicati nell’allegato del bando; idoneità fisica all’impiego; godimento dei diritti politici; assenza di sentenze di condanna o di applicazione della pena su richiesta per reati che comportino la destituzione ai sensi dell’art.8 del regolamento disciplinare del personale.
Falcomatà possiede tutti i requisiti, giovane avvocato, non ha riportato condanne (il processo Miramare è ancora in corso) e gode dei diritti politici, in più tiene famiglia e due figli. Che non è cosa da poco, in una città disastrata come Reggio Calabria, come il primo cittadino sa bene. La carriera politica poi, si sa, è appesa sempre al filo delle urne, il “posto fisso” (Checco Zalone docet) invece è per sempre. C’è poco da ironizzare, insomma, sulla eventuale partecipazione di Falcomatà al concorso da consigliere parlamentare alla Camera dei deputati. Piuttosto sarebbe l’ennesima riprova, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, delle sciagurate politiche per il Sud degli ultimi governi che si sono succeduti alla guida del Paese, almeno negli ultimi cinque anni, da quando Falcomatà ha indossato la fascia tricolore. C’è poi un profilo tutto personale da considerare, la legittima voglia di riscatto di chi un posto al Senato lo pregustava già grazie alla campagna referendaria di Renzi, naufragata in una notte insieme al presidente del Consiglio rottamatore e al sogno del primo cittadino di diventare senatore. E allora, anche se nell’altro ramo del Parlamento e non da deputato, chi potrebbe biasimare il desiderio di riprovarci? Senonché, interpellato più volte dall’Adnkronos, il sindaco non risponde. Anche il suo staff, sollecitato in merito in più occasioni, non rilascia nessun commento. Ad ogni modo, il nome di Falcomatà – come riporta la stessa Adnkronos – non compare tra gli ammessi alla fase successiva. Sarebbe opportuno chiarire, quantomeno per evitare inutili speculazioni.
Così la pensa la deputata calabrese di FdI Wanda Ferro, che ritiene opportuno che Falcomatà «per una questione di trasparenza, chiarisca nei confronti dei cittadini se ha realmente partecipato al concorso per consiglieri parlamentari bandito dalla Camera». La parlamentare sottolinea: «Non si tratta di fare sciacallaggio. Parto dal presupposto che la chiarezza e la trasparenza devono essere un filo conduttore non solo nel fare politica ma anche sul piano personale».
Raggiunto dal “Corriere della Calabria” e invitato a smentire o confermare la notizia, il sindaco ci ha risposto: «Non commento, abbiamo altri problemi a cui pensare». Resta solo il dubbio su quali siano questi “altri problemi”… le buche o un altro concorso? (redazione@corrierecal.it)
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