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Marino (Siap): «Il distretto di Polizia a Corigliano Rossano è un diritto»

Il segretario generale del sindacato snocciola i numeri. «Sono inutili certe giustificazioni dei burocrati del Ministero: rimandano ad una pianta organica obsoleta, ferma alla fine degli anni ’80»

Pubblicato il: 23/02/2020 – 10:39
Marino (Siap): «Il distretto di Polizia a Corigliano Rossano è un diritto»

CORIGLIANO ROSSANO «Corigliano-Rossano, 80.000 abitanti, circa 20 comuni sotto la propria giurisdizione per un totale di circa 200.000 anime: questi sono i numeri con i quali si devono misurare quotidianamente i 50 uomini e donne della Polizia di Stato. L’enorme sacrificio di questi colleghi, spesso chiamati a fare più dello straordinario, non può più bastare a garantire la gestione di un territorio vastissimo che necessità di un capillare controllo di prevenzione e di un corposo nucleo che si occupi della repressione dei reati, oltre che della gestione dell’enorme carico di pratiche quali permessi di soggiorno, passaporti, porto d’armi, e di tutte le altre licenze concesse dal Questore. Inoltre vi è un porto commerciale da vigilare».
È quanto dichiara in una nota Luigi Marino, segretario generale del Siap, il Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, che chiede l’elevazione a distretto del commissariato di Corigliano Rossano.
«Nell’alto ionio cosentino è in atto un’impennata importante di attività criminose di matrice mafiosa, e la progressione economica della città unica non può prescindere dalla garanzia di una adeguata presenza dello Stato sul territorio», prosegue Marino. Il quale propone, poi, « un tavolo tecnico permanente composto dalle rappresentanze delle istituzioni e della società civile, con il compito di analizzare il problema tenendo conto dei vari punti di vista, raccogliere il massimo del consenso politico e sollecitare il governo centrale con l’obiettivo di ottenere un immediato incremento del personale da destinare al Commissariato di Polizia, e successivamente un vero e proprio Distretto».
«A parere di questa organizzazione sindacale – insiste il segretario del Siap – sono inutili  certe giustificazioni fornite dai burocrati del Ministero dell’Interno, che rimandano ad una pianta organica vecchia e obsoleta, ferma alla fine degli anni ’80. È evidente che in questi trent’anni sono radicalmente cambiate le condizioni geografiche demografiche e politiche. Non vogliamo passare per quelli che “…noi lo avevamo detto” , ma nel 2013, prima che  il comprensorio ionico venisse privato del tribunale, questa organizzazione sindacale a chiare lettere sottolineava la necessità di una forte coesione sociale, uno scatto di orgoglio, senza divisioni politiche e partitiche con un unico obiettivo. Evitare la soppressione. Sappiamo tutti come andò a finire quella vicenda. Non ripetiamo gli stessi errori. Un plauso va alle donne e agli uomini in servizio al Commissariato di Corigliano Rossano, perché tra mille difficoltà ed enormi sacrifici, con encomiabile senso del dovere, mettendo spesso da parte i propri affetti, affrontano e svolgono egregiamente con grande passione il compito a loro affidato».

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