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CORONAVIRUS | A Malvito vietato l'ingresso a chi proviene da Lombardia e Veneto

Ordinanza del sindaco Amatuzzo per limitare il diffondersi del virus. «Chi contravviene rischia fino a 3 mesi di carcere». Polemica tra un consigliere di minoranza e il primo cittadino. L’atto camb…

Pubblicato il: 25/02/2020 – 17:50
CORONAVIRUS | A Malvito vietato l'ingresso a chi proviene da Lombardia e Veneto

MALVITO In contrasto con qualunque decisione del governo regionale e quello nazionale, c’è in Calabria chi ha deciso di fare tutto da sé per cercare di fronteggiare (a suo modo) la quanto mai remota emergenza da coronavirus in Calabria. Succede a Malvito, cittadina della provincia di Cosenza. Qui il sindaco, Pietro Amatuzzo, ha emesso un’ordinanza (la numero 4 del 2020) che di fatto vieta l’ingresso sul territorio comunale, pena l’arresto, a chi abbia transitato o sostato in Lombardia e Veneto ricordando che la violazione comporta l’applicazione dell’articolo 650 del codice penale, con conseguente rischio di arresto fino a tre mesi. E, inoltre, ordina «ai medici di base ed a tutte le forze dell’ordine – è scritto – nel caso abbiano notizia della violazione del divieto, di darne immediata comunicazione al sindaco quale autorità sanitaria locale». Un consigliere comunale di minoranza, Fausto Amatuzzo, appena rientrato dalla Lombardia, aveva reso noto il documento, poi annullato “per errori di battitura” ma ora di nuovo online e pubblicato sull’albo pretorio del Comune di Malvito. 
LA POLEMICA In merito a quelle che definisce «polemiche messe in atto dal consigliere di minoranza Fausto Amatuzzo, nei confronti dell’ordinanza Sindacale adottata al fine di arginare l’epidemia denominata Covid – 19 (Coronavirus)», il sindaco Pietro Amatuzzo interviene per precisare.
«Le ragioni sottintese all’adozione della predetta Ordinanza risiedono soltanto nel fatto che – nella giornata di ieri – il presidente della Regione On. Jole Santelli, attesa la pericolosità del fenomeno epidemico, formulava proposta di Ordinanza Regionale su misure precauzionali rispetto all’emergenza Coronavirus. La suddetta Ordinanza prevedeva la chiusura delle Scuole e delle Università e la sospensione delle manifestazioni pubbliche, nonché una serie di misure relative al controllo aeroportuale per il transito nazionale. A ciò si aggiunge che tutte le Organizzazioni Sindacali, attesa la diffusione dell’allarme, chiedevano un incontro urgente con il Presidente al fine di adottare tutte quelle misure emergenziali idonee ad arginare il fenomeno e al contempo proteggere la salute, quale bene supremo, di ogni individuo. Pertanto, quale sindaco di questa Comunità sulla scorta di quanto narrato, ho inteso adottare tutte quelle misure restrittive contenute nell’ordinanza de qua, ma solo a fini cautelativi e soprattutto allo scopo di proteggere l’incolumità dei concittadini. Purtroppo le stesse sono diventate oggetto di polemiche pretestuose perpetrate ad arte dal consigliere di minoranza al sol fine di denigrare la comunità. Ma di questo ne risponderà nelle sedi opportune. Oltretutto proprio oggi il Presidente del Consiglio dei Ministri non controfirmando l’ordinanza regionale proposta, ha sottolineato invece l’importanza di creare un unico Centro di coordinamento per la gestione dell’emergenza in cui siano pienamente coinvolte tutte le regioni e con la guida del coordinamento scientifico. A ciò si aggiunga la presa di posizione – che condivido pienamente – assunta dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, secondo il quale Regioni e Comuni non devono prendere iniziative senza averle coordinate con lo Stato in quanto i provvedimenti presi dalle singole regioni e dai singoli comuni, non coordinati con il livello centrale, provocano confusione e disorientamento tra la gente e anche all’estero. In ultimo, ma non per ordine di importanza, la posizione dell’ANCI che sottolinea che nessuna decisione sarà presa in autonomia. Per tali motivi ed in ossequio a quanto narrato ho provveduto – oggi stesso – alla revoca parziale dell’Ordinanza nella parte in cui si vieta a tutte le persone che siano transitate e/o abbiano sostato nelle regioni di Lombardia e Veneto di far ingresso nel territorio del Comune di Malvito, citando – al contempo – solo i Comuni facenti parte della cosiddetta “zona rossa” che per la Lombardia sono: Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione d’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini; e per il Veneto quello di Vò. Preciso, infine, che anche altri colleghi Sindaci del Comprensorio hanno diramato ordinanze similari in tal senso e con le stesse modalità, ma nessuno le ha intese strumentalizzare come ha fatto il consigliere di minoranza Fausto Amatuzzo, che prima di provocare tutto questo can-can mediatico avrebbe potuto leggere l’avviso (allegato) prot. 773 – a mia firma – che ha preceduto l’ordinanza n. 04 del 24 febbraio 2020».

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